Chi di cancro vuol morire…vada a fumare a casa sua!!! Storie di ordinaria cafoneria

Sono piuttosto perplessa! Forse non è ancora chiaro a qualcuno che all’interno degli edifici pubblici non è possibile fumare per disposizione di legge!!

“Capisco” – per modo di dire -, il malcostume generale, ma mi inorridisce il fatto che, chi si trova a respirare la scia di fumo, lasci passare un simile atteggiamento, specie quando si tratta di un luogo pubblico, dove è piuttosto palese che: “caro amico non sei a casa tua!” E, ancor di più, mi disgusta quando questi comportamenti sono praticati da gente che dovrebbe dare il buon esempio, circondata da agenti che avrebbero il compito di garantire ordine, decoro e sicurezza per tutti.

Vi spiego. Per la prima volta, attraverso il canale You Tube “Casoria video news” ho avuto modo, di assistere alla seconda seduta di consiglio comunale del 15 luglio. E cosa vedono i miei occhi? Tanto per non

cambiare, un atteggiamento poco consono al luogo ed alla circostanza; ovvero un consigliere comunale – di cui non conosco né il nome né l’appartenenza politica -, che se ne sta comodamente seduto a sfumacchiare la pipa, come se stesse fuori al bar dello sport con gli amici a parlare di calcio mercato!! Non mi venissero a dire che non era fumante, perché potrei portarne altri mille di esempi. L’altro giorno – eccovi serviti -, mi reco all’Asl – altro edificio pubblico -, entro in uno dei tanti uffici per sbrigare le mie cose e la signora dietro alla scrivania mi guarda e commenta: “Se vuole spengo la sigaretta”.

 

Se voglio? Tesoro, tu non avresti proprio dovuta accenderla! E’ così elementare, c’è scritto sui pacchetti da anni: “Il fumo danneggia gravemente te e la salute di chi ti sta intorno!”

Ma, possibile che il popolo a sud dello stivale debba sempre distinguersi per cafoneria ed ottusaggine? Daniela Iavolato Alle prese con una delle tante storie di ordinaria mancanza di bon ton. (iavolato.casoria2@libero.it)

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