La festa di San Mauro tra tradizione e devozione.

Fede, tradizione, folcore. La festa del Santo Patrono, il 15 Gennaio,costituisce da sempre il momento più forte ed intenso di devozione e di raccoglimento per tutti i Casoriani.

I festeggiamenti sono iniziati con  la tradizionale processione del 14 Gennaio e con l’accensione della lampada votiva, il cui olio è stato donato dall’Uco (Unione cattolica operai), storica associazione del territorio. Il busto di San Mauro, seguito dalla banda e dal corteo liturgico ha accompagnato i cittadini per le strade di Casoria. Il tutto aspettando l’evento più grande, e più atteso, dai casoriani: la Messa delle 3 del mattino. Fuochi d’artificio e campane a festa hanno segnato l’apertura della Basilica e l’inizio della Celebrazione. Momenti di grande commozione e di grande fede all’interno della Chiesa, gremita, dove si sono riuniti centinaia di fedeli e devoti, molti dei quali giunti anche da lontano, per rinnovare il proprio voto e la loro devozione al grande Santo. Il Santo di tutti, il guaritore, e soprattutto il grande uomo di fede. E dunque, chi vestito di bianco, chi scalzo, chi in ginocchio, anziani e giovani hanno vissuto con grande enfasi quei momenti, per rendere onore al Patrono e per manifestare, in ogni modo, la loro presenza. “Da 35 anni ogni volta, la notte di San Mauro, percorro due km a piedi, da casa mia alla Basilica, scalza, ma con grande gioia e grande forza. Non avverto la stanchezza e non mi perderei questo momento per nulla al mondo. Finchè vivrò verrò sempre a ringraziare e pregare il mio San Mauro”, ha affermato una devota all’inizio della Celebrazione. E come lei tanti altri. E lo dimostrano con i fatti.

Durante la giornata di sabato 15, in un clima di grande festa, si sono succedute le varie Messe, ognuna dedicata ad una diversa categoria sociale: dai consacrati ai cristiani perseguitati, dalle famiglie agli ammalati, dai lavoratori ai disoccupati. Un  grande via vai di casoriani, di nascita e di adozione, si è alternato per le vie che portano alla Basilica. Molti hanno partecipato alle Messe, molti altri si sono fermati sono per  un saluto al Santo, o per baciare la Sua reliquia.  Ulteriore momento forte della giornata è stata, come ormai da tradizione, la Messa delle 18.30, celebrata dall’Arcivescovo Metropolita di Napoli, Crescenzio Sepe. Sepe è stato accolto da una folla festante di bambini e ragazzi, con bandierine e palloncini. A loro egli ha rivolto il suo saluto e la sua benedizione. Prima di entrare in Chiesa ha inoltre benedetto il pulmino da 9 posti, acquistato dalla comunità di San Mauro per le esigenze pastorali. Agli adulti presenti in Chiesa, numerosissimi, durante la Messa, dedicata ai giovani e agli ammalati, un invito, un appello, per costruire insieme il futuro della città. Un futuro di speranza, come sottolineato anche dal Giubileo proposto per la città di Napoli per quest’anno. E dal Preposito Mauro Zurro, una sfida che vedrà coinvolta l’intera popolazione casoriana nei prossimi anni in una grande testimonianza di fede: l’organizzazione del Giubileo Maurino, in occasione dei 1500 anni dalla nascita del Santo. Alla fine della Celebrazione il Cardinale ha incontrato in forma privata una rappresentanza del Movimento Lotta per il Lavoro, cui ha dato parole di sostegno e incoraggiamento.

Momenti di grande fede, dunque, ma anche di folclore e  tradizione culinaria. E la tradizione, si sa, va rispettata. Cioccolata calda per colazione,  lasagna “scostumata” e torrone tra le pietanze tipiche della festa, che tutti i casoriani doc hanno sicuramente mangiato. Con il sacro e con il profano, anche quest’anno la Festa di San Mauro è passata….ed anche quest’anno, chi più, chi meno, ha rinnovato e rinsaldato la propria devozione. E come ogni anno, i Sanmaurini convinti, ma anche quelli più scettici, sono tornati a casa dicendo, “San Mauro…pienzac’ tu….a nuje e a tutta Casoria”.

Share This Post