Viaggio nella sanità locale: ASL Napoli 2, i progetti, i risultati

Continua il nostro reportage sulla sanità locale nel far luce su quegli strumenti, quelle persone, quelle strutture che devono assicurare a tutti il diritto alla salute.
Come già sottolineato più volte dal nostro giornale, un ruolo centrale è assunto dall’ASL Napoli 2, con sede in via Alcide De Gasperi, e dall’intero distretto sanitario sotto la guida del dott. Ferdinando Russo che riveste, ormai da otto anni, il ruolo di direttore.

Otto anni in cui numerosi passi avanti sono stati fatti e nuovi traguardi continuano a essere raggiunti nonostante la ben nota situazione in cui versa il mondo della sanità campana.
Già nel 2009, infatti, la nostra ASL è stata la prima a tentare di contrastare, con diversi progetti coinvolgenti le scuole, quelle nuove dipendenze che affliggono, sempre maggiormente, la fascia d’età adolescenziale. Dipendenze notoriamente pericolose come quella da alcol o altre che, seppur apparentemente non gravi, come ad esempio quella da videogiochi, possono comunque compromettere lo sviluppo cognitivo dei ragazzi.
Ma quella di innovare, comprendere e reagire alla realtà circostante è una caratteristica fondante della nostra ASL.
Da alcuni anni, infatti, si tiene un corso avanzatissimo di percorso nascita che vede le donne in stato di gravidanza svolgere esercizi e attività preparatorie al parto e all’accoglimento di un figlio nella loro vita. Il corso si struttura in 15 incontri (10 prima del parto, 5 successivi) e intende anche chiarire eventuali dubbi, fornire assistenza in vista del parto e della vita da madre. Inoltre anche i partner possono prendere parte agli incontri per iniziare ad avere familiarità con il mondo della genitorialità.
Altro progetto che vede impegnati i medici del nostro distretto sanitario è il Progetto EPI.CA.
Il progetto si prefigge, attraverso la costituzione di un osservatorio epidemiologico permanente inerente le patologie oncologiche, di monitorare la prevalenza, l’incidenza e la mortalità sul nostro territorio e paragonare i dati ottenuti con quelli nazionali.
Tutti i dati sono su piattaforma web in modo che anche gli specialisti degli altri Paesi possano consultare le informazioni ottenute.
Vengono individuate le zone dove ci sono più neoplasie. Sul nostro territorio, tale zona coincide con l’area di Arpino dove l’inquinamento delle falde acquifere, derivante da rifiuti tossici interrati, ha portato una particolare diffusione dei tumori alle vie urinarie.
Per contrastare tale fenomeno, vengono poste in essere azioni che, con grande rigore scientifico, contrastano le malattie neoplastiche: la prevenzione primaria e secondaria che può essere attuata solo tramite un’informazione, educazione e promozione sul territorio di quegli eventi che possono stimolare alla prevenzione stessa.
E’ stato poi siglato un protocollo d’intesa con le scuole del territorio e vi sono interventi differenziati per studenti di ogni ordine e grado.
Si vuole inoltre portare questo meccanismo anche nei diversi ambienti di lavoro con il supporto del dipartimento di prevenzione, nonché stimolare gli enti locali alla promozione di quelle attività e servizi che possono contrastare le malattie oncologiche.

Gianluca Grimaldi

 

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