Una finale a ritmi altissimi, l’assenza di Cuadrado lancia gli azzurri

L’Italia paese di Santi, Poeti e Navigatori è anche terra di grossi polemisti e “complicatori – degli affari – semplici”. Ci siamo lasciati alle spalle sia il campionato che le qualificazioni, la Nazionale di Prandelli si è riunita a Coverciano,  ma le polemiche sono già divampate violente. Gilardino, Toni, Osvaldo, De Sanctis e Cassano oppure Immobile, Insigne, Sirigu, Scuffet e Berardi……

Ci pare che interessantissimo sia da considerare come si cerca di annullare la “nostra” personalità parlando solo ed esclusivamente della squadra da affrontare, delle loro tecniche, delle loro caratteristiche. Vale sia per la Nazionale che per il Napoli, impegnato sabato a Roma nella finale di Coppa Italia, con la Fiorentina. Ma abbiamo anche noi una personalità? E allora costringiamo gli altri ad adeguarsi a noi! Il Napoli quando riesce a tenere i suoi ritmi che sono alti, anzi altissimi, può giocarsela con tutti, come ha dimostrato con la finalista di Champions League, Borussia Dortmund.

 

 

A Roma, sabato, i ragazzi di Benitez affronteranno la Fiorentina a ritmi altissimi. Lo sa bene Hamsik, come lo sa Inler, apparso contro l’Inter in forma strepitosa, alla faccia degli amanti del gossip. Una gara difficile contro un avversario fortissimo. A Bologna, una squadra in salute, come ad inizio di campionato, specie nei suoi uomini migliori e cioè Pizarro, Borja Valero e Aquilani. Gli mancherà Cuadrado, il loro fenomeno e di questo il Napoli ha il dovere di approfittarne e la differenza la dovrò fare Higuain, sicuramente recuperato dalla botta presa a San Siro. Due allenatori che fanno calcio propositivo che assicureranno spettacolo calcistico proprio grazie alla loro filosofia di gioco.

° Chiudiamo con le strutture sportive. Che peccato, e qua riderebbero i nostri connazionali del Nord, i Padani, vedere marcire tanti Stadi e Palazzetti che pure hanno fatto la Storia dello Sport napoletano, meridionale e Italiano. Il Pala Argento, il San Paolo e il San Mauro, il Moccia di Afragola, la Scandone, l’Albricci, il Collana, lo Sferisterio, il Centro Paradiso di Soccavo e quello di Marianella……………, pensando alle difficoltà che hanno le società napoletane a fare attività nella loro Città, una volta Capitale del Regno delle due Sicilie e del Mezzogiorno d’Italia e che dire dell’Arzanese che approda tra i professionisti della Lega Pro e non riesce a fare nemmeno una gara nel suo campo, il Sabatino De Rosa, oppure il Sorrento di patron Gambardella e della MSC Crociere che già sa che se riesce a rimanere in Lega Pro, a Sorrento non potrà giocare.

Ho visto campi sportivi al Nord che qui da noi chiuderebbero (es. Opera, Rogoredo e Novi Ligure); quando l’Italia unica e indivisibile, caro Presidente della Repubblica?

Alla prossima……

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