REPORT della gara ATLETICO CIMITILE – CASORIA 1-0

È finita con i tifosi viola che hanno applaudito la squadra e manifestato apprezzamento per la prova degli uomini di mister Fiorito. Un episodio emblematico, che vale più di ogni altro commento. Il Casoria raccoglie a Cimitile la quarta sconfitta consecutiva, ma la reazione dei suoi sostenitori – che ancora una volta non hanno fatto mancare il loro meraviglioso sostegno – restituisce un minimo di giustizia a quella che è stata l’ennesima partita stregata. La Società viola è stata (e sarà ancora) molto attiva sul mercato. Tanto che oggi è scesa in campo una formazione rivoluzionata rispetto a quella che aveva cominciato la stagione. E il salto di qualità, almeno in parte, si è visto. Certo, l’amalgama non può esserci, la condizione atletica di alcuni nuovi innesti è da migliorare, mentre il terreno di gioco ridotto a palude ha mortificato i valori tecnici dei viola. Ma confortano il carattere e la qualità mostrati dalla squadra. Senza nulla togliere ai meriti di un Atletico Cimitile che si è battuto con grande orgoglio, i viola – soprattutto considerando le innumerevoli occasioni fallite nella ripresa – avrebbero meritato molto di più. Ma serve più cattiveria (e precisione) sotto rete. E magari (se non soprattutto) un pizzico di quella buona sorte che sembra avere un conto in sospeso con i viola…

La cronaca. Casoria decimato da infortuni e squalifiche (Cuomo, Brando e Rossi) e rivoltato come un calzino dal mercato. Sono sei i volti nuovi. All’ultimo momento, Fiorito perde Di Tuccio, il giocatore più atteso. Il primo tempo è equilibrato. Per entrambe le squadre la vera sfida è mantenersi in piedi su un campo che, complice la pioggia copiosa che ha preceduto il match, è ai limiti della praticabilità. L’Atletico sblocca subito il risultato: è il 7’ minuto, Mazzocchi si invola sulla corsia mancina, vince il duello con Leone e trafigge De Rosa con un preciso diagonale sul secondo palo. È una doccia gelata per i viola, che faticano a dialogare, mentre i padroni di casa, generosi e ben organizzati, si difendono senza troppi affanni. La reazione del Casoria non è delle più veementi: una punizione di Di Perna sfiora l’incrocio dei pali, di testa Maione impegna l’estremo difensore avversario, mentre alla mezzora Nocerino, su calcio piazzato, regala l’illusione ottica della rete. De Rosa è abile a murare il tentativo dall’interno dell’area di Castellano e al 41’ i viola confezionano l’azione più pericolosa della prima frazione, ma Villino – ottimamente imbeccato da Orefice a tu per tu con Granata – scivola e non riesce a concludere a rete.

Dopo un primo tempo sostanzialmente equilibrato, il copione della partita cambia drasticamente nella ripresa, quando forse si vede in campo il miglior Casoria stagionale, tanto bello quanto sfortunato e impreciso sotto rete. Il forcing dura 50 minuti, l’Atletico non supera quasi mai la sua metà campo. Le occasioni non si contano: Di Perna conclude alto, Orefice manca il tap-in vincente dopo un’azione sulla destra del neo entrato Ruffo (il migliore in campo), ancora Orefice – da favorevolissima posizione – conclude a lato a portiere battuto. Sembra la sagra del gol mancato, ma il meglio deve ancora venire. Al 66’, dopo una pregevole triangolazione, Villino si presenta solo davanti a Granato ma pecca di lucidità e calcia addosso al portiere. A metà ripresa le due squadre restano in dieci per le espulsioni (reciproche scorrettezze) di Capogrosso e De Capua. Ma la musica è sempre la stessa, con il Casoria ad attaccare a testa bassa. Ancora Villino al 73’ non finalizza un’azione ben manovrata sull’asse Nocerino-Orefice. I viola recriminano anche per un rigore non concesso su Orefice ed è proprio il centravanti viola  che al minuto 85 colpisce in pieno il palo interno, con Nocerino che si avventa sulla respinta senza inquadrare la porta.

Finisce così 1-0 per l’Atletico Cimitile. Questa sconfitta potrebbe paradossalmente rappresentare la base da cui ripartire. Perché la squadra vista nel secondo tempo può risalire la classifica, anche se occorre maggiore cinismo e più cattiveria sotto porta: troppe volte i viola sembrano volersi specchiare nella loro “tecnica”, ma in questa Categoria, su campi dove il pallone è spesso “ingovernabile”, serve anche altro. Domenica a Casavatore sarà di scena una delle favorite del torneo, il San Giuseppe: arriverà finalmente il tanto atteso riscatto?

A cura di Carlo Cristarelli e Pasquale Lucchese

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