Continuano le presentazioni offerte da “Poeté”: incontri letterari conditi da té e biscottini, attualmente alla sesta edizione.
Ieri presso il salottino del Chiaja Hotel di Napoli, appuntamento con Alessandro Gallo, autore giovane ma già ampiamente conosciuto nel mondo della letteratura, del teatro e dell’editoria.
A prendere forma sono state storie di emarginazione e solitudine che racchiudono in sé, sin dall’inizio, la luce del riscatto. Storie contenute nel suo secondo romanzo “Andrea torna a settembre”, che hanno preso forma attraverso la recitazione dell’attrice Irene Grasso ed esaminate, nei loro risvolti sociali, dalle domande del presentatore Claudio Finelli e dagli interventi di Mariano Anniciello, presidente dell’ARCI Napoli.
Perché “Andrea torna a settembre” può essere letto come una testimonianza, mai banale, della vita di un microcosmo provinciale (Castelvolturno), che ben può essere ricostruito nel tessuto sociale di ogni luogo.
All’autore sta il merito di aver descritto personaggi, come quello del latitante, forse ormai tipici dopo il boom mediatico di “Gomorra”, senza sfociare nello stereotipo o nella banalità: i confini tra bene e male si assottigliano, i tratti umani fanno pendere il lettore tra paura e attrazione, le sensazioni sono vivide, mai forzate.
Dopo “Scimmie”, suo romanzo d’esordio, Alessandro Gallo riconferma la sua abilità di saper mescolare scrittura e interesse per il sociale, senza appesantire né stancare.
Si chiude così questo ciclo autunnale di Poeté: appuntamento a giovedì 8 gennaio con un nuovo imperdibile incontro.
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