Continua la megarassegna musicale Trianon Music Live. Protagonista del weekend scorso, 23 e 24 Marzo, il cantante, attore ed autore Peppe Barra, regista ed interprete per il Trianon di ‘Peppe Barra Racconta’, spettacolo in due atti, totalmente nuovo per Napoli e per la Campania, una sintesi delle sue qualità di attore e di cantante, un magico viaggio attraverso il suo mondo fiabesco vissuto tra teatro e mille storie ascoltate e raccontate, tra la Napoli barocca e la scena
contemporanea. Un percorso tra follia, ironia, divertimento tra i segreti labirinti della tradizione campana, intessuto di monologhi esilaranti e duetti irresistibili con Salvatore Esposito, accompagnati dalla chitarra di Paolo del Vecchio e dal pianoforte di Luca Urciuolo.
Lo spettacolo si apre con il monologo di Catena, un trans che racconta le sue divertenti disavventure e sofferenze causate dal suo protettore, terminate con la morte di quest’ultimo, dopo essere ricorsa alla fattucchiera Shangai. A seguire canzoni napoletane, come ‘Uocchie c’ arraggiunate’ del repertorio classico partenopeo alternati ad altri monologhi e a duetti comici con la sua degna spalla, Salvatore Esposito. Uno dei momenti di maggiore climax dello spettacolo è stato i racconto di una fiaba, interpretata da Peppe Barra, di grandissima suggestione. La fiaba era sulla cattiveria del demonio, sull’ignoranza e sulla povertà, che spinge una madre a consegnare le sue tre figlie in cambio di danaro, pensando di affidarle al principe azzurro. Spicca la purezza d’animo che spinge l’ultima delle figlie, Diamante, a trovare l’escamotage per ingannare il diavolo e salvare sé stessa e le sorelle. Il lieto fine dopo un’interpretazione magistrale e di grande tensione era attesissima ma poco sperata. L’artista è riuscito a ricreare da solo le emozioni e le caratteristiche di più personaggi che interagivano nella storia, conferendo alla narrazione un tutto organico di una fruizione irripetibile. Agghiacciante, inquietante e disumano il ghigno malefico di Satana che la voce di Peppe Barra riesce a tirar fuori. Un plauso va anche a Salvatore Esposito con i suoi interventi, ed i suoi monologhi, tra i quali la vicenda di un prete dall’accento tedesco alle prese con un uccellino entrato in chiesa e del suo tentativo vano di esortare la persona che lo ha in custodia di allontanarlo dal tempio di Dio. Tutti i suoi pacati e serafici solleciti, seppur accolti con obbedienza, generano una serie di divertenti e piccanti equivoci. Uno spettacolo davvero spassosissimo, come durante il monologo in cui Peppe Barra interpreta una massaia che spiega alle donne in sala, prendendole un po’ in giro e con simpatici doppi sensi, ma mai volgari, il segreto di un piatto dal nome un po’ ambiguo.
La platea gremitissima alla prima di venerdì, vantava di spettatori d’eccezione come il comico napoletano Gino Rivieccio. Il pubblico estasiato ha seguito lo spettacolo durato circa tre ore con vivo interesse, apprezzando citazioni eduardiane che ci hanno riportato indietro nel tempo, e nella fattispecie a ‘Filumena Marturano’.
Un evento unico dunque con un’interpretazione di alta qualità e di grande comicità e con musiche eseguite da professionisti che, con due soli strumenti hanno reso perfetto il connubio di una miscellanea di generi.
Dalla nostra inviatai Daniela Abbate