Napoli, si torna a vincere!

3 a 2 all’Atalanta, ma è giusto pensare che la crisi sia passata?!

Finalmente! Dopo lunghe ed estenuanti settimane d’attesa, il Napoli è tornato a riconquistare i tre punti in campionato. Una vittoria di grande carattere, frutto soprattutto della caparbietà degli azzurri che non hanno mai mollato e ci hanno sempre creduto. Già, perché la gara contro l’Atalanta di Colantuono non è stata mica semplice: tutto sembrava essere in discesa sì, con il rigore concesso al terzo minuto e realizzato poi da Cavani, ma in seguito un po’ di sfortuna, l’avversario che recupera due volte il risultato e si chiude in difesa, le solite disattenzioni nella propria area del team Mazzarri e le incessanti pressioni in cerca

del gol decisivo, trovato negli ultimi spiccioli di partita ma che fino ad allora sembrava proprio non voler arrivare.

 

Quindi, se si contano anche le importanti note, sia offensive che di impostazione,  di una squadra che ha ritrovato il suo gioco – si sono rivisti, infatti,  gli scambi e le triangolazioni geometriche in velocità –  il ritorno alla marcatura del Matador (doppietta) e soprattutto di Pandev, delle loro prestazioni superbe aggiunte a quelle di Hamsik e Behrami – entrambi in gran spolvero oggi –  e i tre punti acquisiti proprio quando Milan e Fiorentina stanno risalendo la china, non ci sarebbe alcunché su cui lamentarsi.  E invece qualcosa da ridire c’è…

La critica maggiore va sicuramente al reparto difensivo che, come accennato prima, commette molti, moltissimi errori in fase di non possesso: marcature e linea di fuorigioco completamente sbagliate, distrazioni abituali. In questa gara, ad esempio, basta considerare che l’Atalanta si è presentata solo in 3/4 occasioni in area, segnando due volte. E non è mica tutto grazie alle sue doti o merito della provvidenza! Il Napoli ci ha messo del suo: sulla prima rete nerazzurra c’è in particolar modo la mala sorte sulla deviazione finale, ma colpevolmente erano state lasciate immense praterie a Denis che ha potuto correre indisturbato e portare palla nella sedicimetri; sulla seconda rete invece è Paolo Cannavaro a perdersi l’ex compagno di squadra su un lancio lungo. Come si sa, non sono cose viste solo in questa partita…

Il mister, poi, è vero che ha dato l’indole e l’anima forte ai ragazzi, su questo non c’è nulla da dire, ma dovrebbe imparar a cambiare modulo o giocatori non negli ultimi quindici minuti e non solo quando lo score non è quello sperato. Dovrebbe avere il coraggio di togliere anche chi non gioca bene o non è in forma – anche se si tratta del capitano – invece di optare per le stesse e consuete sostituzioni. Certe volte, sembra affidarsi solo alla scaramanzia, svestendo la giacca e la cravatta e  rimanendo in manica di camicia anche nei gelidi inverni.

Ultimo messaggio anche per il presidente, che assiste dalla tribuna ogni partita in casa, senza notare però che ci vogliono degli innesti importanti. Il club ha un gran potenziale, ma ci vogliono dei punti fermi, delle certezze perché una big della Serie A – come da un paio d’anni a questa parte veniamo considerati – non sbaglia nemmeno un colpo, non si distrae , anzi trova sempre il colpo da genio anche quando l’avversario crea il muro di undici uomini nella propria trequarti. Se si aggiunge la partenza quasi certa di Cavani, colui che crea l’80% delle occasioni e dà il suo contributo ovunque, come la si mette?!

Beh, per quanto riguarda almeno questa giornata, possiamo comunque godere del risultato. Però siamo anche sinceri: non possiamo ancora dire se il Napoli effettivamente è uscito dalla crisi o no, se il nostro bomber si è ripreso definitivamente e se tutto è tornato alla normalità. Questa è stata solo una partita e per capirlo ce ne vogliono altre ancora. Con la prossima si potrà capire qualcosa in più. La sfida con il Torino è importantissima non solo in questo senso, ma anche per rafforzare il secondo posto, che i partenopei ora come ora non possono proprio farsi “scippare”.

 

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