Nando Troise: “Gran momento del Napoli, ma ci sono dei ruoli scoperti. Bisogna agire con l’allenatore”

Troise analizza il cammino del Napoli tra sogni, obiettivi e carenze della banda Mazzarri

Nando Troise, direttore responsabile de “Casoriadue”, è questa sera uno degli ospiti di “Tribuna Sport”, appuntamento settimanale con il calcio partenopeo proposto da Televomero. Ecco quanto evidenziato dalla Redazione di IamNaples.it inseguito al suo intervento concernente il momento del Napoli, analizzato sotto varie chiavi di lettura:

Post- Pescara: “La gara è stata troppo facile per trarre dei conti. Non ho mai visto, in Serie A, uno schieramento difensivo così passivo e sono amareggiato del fatto che i tre giocatori che componessero il pacchetto arretrato fossero italiani. Avrei preferito vedere Stroppa sulla panchina abruzzese per vedere le sue qualità. Bergodi ha peggiorato la situazione: il Pescara si è difeso pessimamente. Gamberini? Non era al top, perciò ha concesso all’islandese Bjarnason di riaprire momentaneamente la gara. Non è un calciatore che può giocare 4 partite consecutive e l’ha dimostrato. Il fatto che il centrocampista del Pescara si sia inserito tra due “nuovi”, perlappunto Gamberini e Mesto, è tutto dire. Aspetto di vedere Fernandez, di cui parlano un gran bene nell’entourage azzurro: è un grande peccato che, vuoi per un motivo, vuoi per l’altro, non sia riuscito a rientrare nei piani di Mazzarri. Cavani? E’ vero, ha sbagliato qualche gol e poteva farne ancora di più, ma sono sicuro che se il risultato fosse stato diverso, il Matador sarebbe stato più cinico. Non è sempre facile mantenere alta la tensione a risultato già acquisito.”

Banda-Mazzarri: “Appena arrivato Mazzarri,mi espressi sul suo conto e mi sembra che il tempo mi stia dando ragione: non è un allenatore su cui poter fare programmi, ma un tecnico che va per il risultato, vedi il nome di Floccari, un trentenne, per il ruolo di vice-Cavani. Proprio Cavani, fortemente consigliato da Zamparini, è stato uno dei pochi acquisti azzeccati per quello che chiede il mister. Inler? Spero che gli scettici abbiano capito che grande calciatore che è l’ex Udinese. Problemi di ambientamento? Non credo, più che altro, invece, credo che i problemi dell’anno scorso siano stati prettamente di natura tattica. Inler con Gargano al suo fianco non riusciva ad esprimersi al meglio, essendo abituato a giocare con due stakanovisti come Pinzi ed Asamoah ai suoi fianchi. Ora, con Behrami, lo svizzero è tornato sui suoi livelli e sta dimostrando, vedi la doppietta di ieri, anche un ottimo feeling con il gol quando s’avvicina all’area di rigore avversaria. Peccato che Mazzarri non abbia mai avuto una campagna acquisti soddisfacente al 100%. Non credo che Fideleff, ad esempio, sia stato un talento incompreso. Hamsik? Come si fa a criticarlo? Personalmente lo giudico uno dei migliori calciatori mai visti in maglia azzurra. E’ ottavo all-time nella classifica dei cannonieri partenopei, solo questo è un dato che deve zittire qualunque voce scettica. E’ un grandissimo giocatore e quest’anno sta viaggiando ad altissimi livelli, forse, se avesse calciato i rigori, sarebbe stato lui il capocannoniere del Napoli.”

 

Ruoli scoperti: “Bisogna essere sereni e obiettivi: quello che dice De Laurentiis può essere anche vero, un campione già affermato potrebbe scompigliare gli equilibri dello spogliatoio. Fatta questa premessa, credo che il vero problema del Napoli sia di ordine tattico: oltre a Grava e Campagnaro non ci sono giocatori con le caratteristiche del “terzino”, a sinistra, oltre a Zuniga, che Mazzarri ha reso uno dei migliori esterni d’Europa, c’è un Dossena che oramai non è più agli standard della prima stagione in azzurro. Davanti il Napoli ha un problema comune a molte squadre italiane: la carenza di punte “vere”. La Juve ha deciso di non puntare al 100% su Quagliarella, uno dei migliori in circolazione, e Milito non ha un suo sostituto vero e proprio all’Inter. I due piccolini lì davanti? Per fortuna De Laurentiis ha voluto far crescere sotto al Vesuvio Lorenzo Insigne. Edu Vargas? I quesiti su di lui sono i seguenti: per riuscire a diventare un grande, conviene che resti o che venga ceduto in prestito? E soprattutto, può diventare un grande? Mercato? Gli operatori di scouting avrebbero dovuto dare all’allenatore nomi per ogni ruolo, anche in quelli che non servirebbero. E’ impensabile che ci siano persone che lavorano per mesi e mesi in questa direzione e, nonostante tutto, ci siano dei ruoli evidentemente scoperti.”

Telegrafo-Stadio: ”Lo stadio? Abbiamo visto in tv tanti stadi europei di proprietà delle Società da anni ed anni. La Juventus stessa, che in cento e passa anni di storia ha fatto poche cose buone, può vantare tra queste lo Stadio di proprietà. C’è poca opportunità in questo senso e non parlo solo del San Paolo, ma di tutti quegli spazi chiusi ed inagibili che potrebbero essere luoghi di Sport.”

La Redazione

M.P.

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