La Stravaganza, quando il teatro è soprattutto passione

 

Oggi abbiamo avuto l’onore e il piacere di incontrare un giovane volto dello spettacolo della nostra città, il talentuoso e creativo Emanuele Cantiello, che in questi giorni sta curando gli ultimi dettagli di “E’ sempre più buio prima dell’alba”, lo spettacolo che la compagnia teatrale “La Stravaganza” metterà in scena domenica 17 aprile al Teatro Lendi.

Emanuele, puoi presentarci un po’ la vostra compagnia teatrale?

Il gruppo è nato nel 2011: io e altri 5 ragazzi decidemmo di creare una compagnia con un unico scopo: garantire sia una beneficenza morale, per quelli che ci vengono a vedere, che una ‘beneficenza’ economica. Questo perché il ricavato dalla vendita dei biglietti ci serve per pagare le spese dei costumi, del teatro e di tutto ciò che è necessario per andare in scena, ma anche per donare qualcosa a chi ne ha più bisogno. Fino ad oggi siamo stati in diversi teatri come l’Ipia di Ponticeli, dove abbiamo portato in scena “Ti presento Napoli”, oppure il Gelsomino di Afragola, dove abbiamo messo in scena “Nè inferno né paradiso”, oppure ancora al De Filippo di Arzano con “Nulla è come sembra”. Adesso facciamo tappa al Lendi con “E’ sempre più buio prima dell’alba”.

Ogni anno ci sono sempre nuovi arrivati: c’è chi per vari motivi, soprattutto lavorativi, è costretto ad andare via, ma anche chi, incuriosito dal gruppo, si unisce e diventa così … Stravagante! Infatti così ci identifichiamo, con questo nome: “La Stravaganza”. Scelto da me, credo che non avrei potuto fare scelta migliore osservando gli elementi che compongono la nostra compagnia: ognuno di loro ha qualcosa di unico, avvincente, capace di rendere tutto più bello.

Per te, che sei giovanissimo, che cosa significa essere direttore artistico del prossimo spettacolo?
“La Stravaganza” per me è una seconda famiglia: è il mio sfogo, la mia cura. Ora che sono il responsabile dei 25 ragazzi che compongono questa grande famiglia ho con me tutte le preoccupazione di questo mondo, ma non importa perché so che quando salirò sul palco accenderò la gioia di tutti e tutti i miei sacrifici verranno ripagati.

Ho sofferto parecchio durante la mia vita, da quando mio fratello è volato via tutto è cambiato. Nel teatro ho trovato la forza necessaria per andare avanti, riesco ancora a sorridere e a guardare e osservare ciò che mi circonda: penso ai ragazzi che inseguono questa passione, la Stravaganza è la mia salvezza.

Ringraziamo Emanuele, un ragazzo con grinta, energia e capacità da vendere, e auguriamo a lui e alla sua compagnia tutto il successo di questo mondo per lo spettacolo di domenica pomeriggio. Non è da tutti scrivere uno spettacolo del genere a questa età e siamo sicuri che ragazzi come Emanuele, e tutti gli altri che compongono “La Stravaganza”, siano gli elementi su cui una città come la nostra deve puntare per ritrovare una sua identità.

 

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