Pasqua Ortodossa, il campo rom di Casoria festeggia e invita le amministrazioni

Domenica 5 maggio cade la pasqua ortodossa e per il campo rom di Casoria è un giorno di festa importante. Quest’anno, la comunità che abita in via San Salvatore, ex-Cantariello, ha invitato le amministrazioni del Comune di Casoria e della Città Metropolitana di Napoli a passare insieme la festività, cogliendo l’occasione per confrontarsi sul futuro del campo, ma soprattutto sui diritti, la salute e la vita delle persone che lo vivono.

Chi abita nel campo di via San Salvatore ha voluto approfittare del momento simbolico e conviviale per aprire un ennesimo confronto con chi adotta politiche che riguardano proprio la vita di questi cittadini, che spesso si vedono calare politiche dall’alto senza alcun coinvolgimento e confronto reali.

Grazie all’impegno delle reti di solidarietà e a un lavoro di sinergia tra le parti sociali e politiche coinvolte, diverse persone del campo hanno finalmente superato vari ostacoli burocratici e raggiunto il pieno status di cittadino italiano. Un lavoro, talvolta sfiancante, che ha portato anche alcune ragazze del campo a frequentare le scuole medie e superiori. Tutto ciò, sembra comunque essere un risultato, sebbene importante, molto parziale e penalizzato da intermittenza e ambiguità delle politiche adottate finora.

Abitare il campo Rom significa per tante persone dover lottare quotidianamente anche per i più elementari diritti: ricevere cure sanitarie, avere un lavoro dignitoso, poter frequentare la scuola, essere riconosciuti dalla società come persone, come concittadini aventi pari diritti. L’incertezza sulle condizioni abitative, poi, grava come un macigno sulle condizioni esistenziali e non solo. Una delle problematiche è proprio la questione casa, nonostante fondi europei stanziati ma bloccati ormai da anni.

Questa la lettera inviata ai Sindaci Raffaele Bene e Gaetano Manfredi, nonché a vari funzionari e assessori. L’invito è arrivato anche tramite un video del portavoce Dragan Jovanovic.

Alla cortese attenzione del Sindaco del Comune di Casoria Dott. Raffaele Bene, del Sindaco del Comune di Napoli Gaetano Manfredi, dell’assessore alle politiche sociali di Casoria Dott.ssa Marianna Riccardi, dell’Ufficio Stato Civile Casoria Dott.ssa Antonella De Rosa, dell’Ufficio di Statistica Casoria dott. Vincenzo Carboncino, dell’Assistente sociale di Casoria Dott.ssa Teresa Cristiano, del vice Sindaco del Comune di Napoli Prof.ssa Laura Lieto, dell’assessore alle politiche sociali di Napoli dott. Luca Trapanese

La casa è per definizione, un luogo sicuro e protetto dove ognuno di noi, ovunque abiti, sviluppa la propria personalità, i propri legami affettivi, tiene nascosti nei cassetti i propri segreti e paure. Si dice infatti “sentirsi a casa”: una frase che in sé raccoglie tutto ciò che casa significa per chi ci vive. In parole povere, un luogo materiale e mentale dove ci si sente a proprio agio. Molte persone però, per sentirsi al sicuro, sono chiamate in un certo senso a disconoscere la propria casa, che finisce così per diventare un luogo amato e odiato, di protezione e al contempo, di grande insicurezza. Questa è la condizione che vivono generalmente tutti gli individui in situazioni abitative precarie, siano essi migranti o stabilmente insediati sul territorio. Il campo vive di questa contraddizione da diverse generazioni. Per i suoi abitanti, esso è luogo di inclusione familiare e al tempo stesso di isolamento sociale. L’idea di superare la dimensione del campo, fallisce ogni qual volta si prescinda dal pensare a questo in termini di casa, nel significato datone poc’anzi.

E’ per questa ragione che noi tutti, abitanti del Campo di Via San Salvatore di Casoria (NA), da anni abbiamo deciso di sovvertire una narrazione sociale che ci vede come un “popolo” incapace si autorappresentarsi. Un popolo appunto, e non invece dei singoli, su cui da decenni gravano determinazioni di Istituzioni nazionali ed europee, le quali pur rivolgendosi a noi, raramente ci hanno interpellati.

Lo abbiamo fatto chiedendo tavoli di lavoro con l’Amministrazione comunale di Casoria e Città metropolitana di Napoli per il riconoscimento del diritto al soggiorno regolare, per il diritto all’istruzione per tutti i minori e non presenti sul Campo, per il diritto alle cure mediche e, infine, per proporci quali cittadini attivi in un processo di inserimento sociale, lavorativo e abitativo.

Crediamo fortemente, e ne abbiamo avuto prova, che il dialogo con le Amministrazioni chiamate a prendere ed attuare decisioni sul nostro conto, prima fra tutte quella abitativa, sia strumento di confronto necessario e democratico per addivenire a soluzioni durevoli, legittime e tutelanti per tutti.

PER QUESTO MOTIVO, SIAMO FELICI DI INVITARVI AL PRANZO DI PASQUA ORTODOSSA CHE SI TERRA’ DOMENICA 5 MAGGIO ALLE ORE 13.00 PRESSO IL CAMPO DI VIA SAN SALVATORE, CERTI CHE POSSA ESSERE UN’OCCASIONE DI SCAMBIO E CONFRONTO UTILE AL PRESENTE E FUTURO DI TUTTI NOI

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