In questi giorni il Settore Tecnico della FIGC ha emanato la seguente circolare circa l’aggiornamento obbligatorio dei tecnici Uefa B:
“In adeguamento a quanto previsto dall’articolo 27 della Coaching Convention per cui ogni allenatore con qualifica riconosciuta a livello europeo (Uefa B, Uefa A e Uefa Pro) deve frequentare almeno 15 ore di aggiornamento ogni tre anni, pena la perdita della validità della Licenza di allenatore Uefa, ha inviato agli oltre 38 mila allenatori di base (per gli allenatori professionisti saranno individuate e comunicate successivamente altre modalità) una lettera contenente per ciascun allenatore una password di accesso al
sitowww.settoretecnicofigc.vcorsi.it (cliccare per accedere al sito), attraverso il quale sarà possibile seguire il corso di aggiornamento direttamente via internet sulla propria pagina personale. In alternativa alla procedura on-line sarà possibile ottenere il rinnovo della licenza anche partecipando ai corsi di aggiornamento organizzati territorialmente dall’Associazione Italiana Allenatori di Calcio (AIAC)”.
Come si evince in questa direttiva si comunica agli interessati che possono partecipare a tali corsi in due modalità differenti: online o sul territorio.
Nel primo modo è richiesto un costo pari a 50 euro circa per ognuno dei 3 moduli formativi.
Sul territorio, invece, Il costo è di 25 euro per i non associati, e di 10 euro per l’iscritto AIAC.
PRIMA QUESTIONE: Perché online? Tutti gli allenatori sono pratici di informatica e provvisti di pc e rete?
Perché a pagamento e con così pesante differenzazione? Non si teme che qualcuno possa rivolgesi al garante della concorrenza?
SECONDA QUESTIONE: Quale è il presupposto giuridico su cui si fonda il criterio attraverso cui per accedere al corso vengono stabiliti due percorsi con così distanza di oneri, a maggior ragione in questo periodo storico-economico nazionale?
L’AACI sulla necessità della FORMAZIONE, sta conducendo una significativa opera di persuasione e convincimento, assumendola come principio fondativo della sua stessa esistenza.
La posizione dell’A.A.C.I. sull’argomento è chiara:
LA FORMAZIONE DEVE ESSERE GRATUITA, APERTA A TUTTI, QUALIFICATA E QUALIFICANTE!
Per quella obbligatoria, l’unico criterio che riconosciamo giusto e coerente è l’iscrizione all’Albo del Settore Tecnico ed essere in regola con il versamento.
L’AACI CHIEDE L’IMMEDIATA REVOCA DELLA CIRCOLARE E DELLE MODALITÀ PROGRAMMATE ED INDICA AL SETTORE TECNICO DI PROCEDERE ESSO STESSO ALL’ESPLETAMENTO DEI CORSI DI FORMAZIONE, UNICO SOGGETTO ABILITATO DAL PUNTO DI VISTA GIURIDICO IN TAL SENSO, DAL PUNTO DI VISTA GIURIDICO-SPORTIVO ED ISTITUZIONALE CALCISTICO.
Sottolineano, altresì, che affidare all’AIAC questa incombenza potrebbe configurare perfino una sorta di “ conflitto di interessi” , in analogia a quella già preesistente in quanto il Presidente nazionale dell’AIAC è anche direttore della scuola allenatori di Coverciano.
Allo stesso tempo, considerata l’obbligatorietà della partecipazione, preannuncia che è pronta in tutte le sedi a difendere ed a sostenere il diritto/dovere dell’allenatore a formarsi senza discriminazioni economiche tra iscritti e non all’AIAC e che mobiliterà tutte le sue forze per l’immediata correzione della circolare.
La delicata vicenda ci induce a ribadire ancora una volta la necessità del pluralismo e della democrazia sindacale.
Socrate,uno dei filosofi più importanti della storia dell’umanità, nel lontano 300 a.C., affermava:
MOLTE IDEE E’ SINONIMO DI LIBERTA’, UNA SOLA DI OPPRESSIONE!
Purtroppo, nel sistema calcio e nel 2013 questo principio fa ancora fatica a trovare diritto di cittadinanza.
Dai forza al nostro progetto, mettici nelle condizioni di portare al tavolo delle decisioni il tuo punto di vista!
SOSTIENI LA NOSTRA BATTAGLIA: PER LA DEMOCRAZIA, LA TRASPARENZA, IL MERITO!