Iniziative per il primo anniversario della canonizzazione di S. Ludovico

In occasione del primo anniversario della canonizzazione di S. Ludovico da Casoria, avvenuta il 23 Novembre dello scorso anno, le suore elisabettine  bigie della nostra Città hanno organizzato una serie di celebrazioni liturgiche, la prima delle quali si è svolta Sabato 21 Novembre con la Liturgia della Parola presieduta dal diacono Crescenzo De Stefano sul tema: “Come tu, Signore, vuoi essere con me, cos ì anch’io voglio essere con Te”; il  giorno successivo, alle ore 9,30,  è stata celebrata la Santa Messa officiata da padre Luigi Campoli ofm, parroco di S.  Antonio Abate. Lunedì 23 Novembre, primo anniversario della Canonizzazione di San Ludovico da Casoria, si è svolta, nella Basilica di San Mauro Abate, una solenne  celebrazione eucaristica presieduta da S.  E. Mons.  Gennaro Acampa, Vescovo Ausiliare di Napoli. La Santa Messa è stata animata dalla Corale “Liberarmonia”. A seguire, la processione fino alla Casa natale di San Ludovico. Oggi, alle ore 13,00,  sarà organizzato un pranzo fraterno – solidale   presso la Casa natale.

Quanto mai attuale, in questi tempi difficili in cui anche uomini e donne di Chiesa sono stati coinvolti in atti di corruttela, il testamento spirituale del Santo, in cui esalta l’amore di Cristo,  ispirazione di tutte le sue scelte di vita poste al servizio dei fratelli più deboli  e fragili: “L’amore di Dio era la mia povertà, la mia obbedienza e la mia castità: non sono stati i voti solenni i motivi che mi hanno indotto e mi hanno ferito il cuore mio ad amare Dio, ma l’amore di Gesù Cristo aveva ferito il mio cuore, il mio costato, le mie mani, i miei piedi, il mio corpo; e non domandavo a Dio, per sfogare i l mio amore, l’estasi,  il rapimento, le visioni , ma il lavoro, le opere, la fede, la salvezza delle anime. Chiedevo nella preghiera ardore nell’operare, amore di Dio nei combattimenti, nei travagli, nelle angustie, nelle contraddizioni, ed esclamavo sempre: o amore o morire d’amore”.

Scrive al riguardo Salvatore Garofalo nel libro “La carità sfrenata”, in cui narra la vita di S. Ludovico: “Pochissimi come lui si sono prodigati per le molteplici necessità dei poveri per ogni genere di  bisogno e di miseria; ma, senza strumentalizzare la carità e senza essere importuno, ha sempre mirato al ben e spirituale: “Fatti fratello del poverello,  dagli da mangiare, e curalo nell’anima e nel corpo; e tutto fallo per amore di Dio, il quale ha amato te, e si è fatto uomo per elevare te stesso  fino a Lui.”

Se i Santi, come il nostro Ludovico, “sono il sale della terra e luce  che non può restare nascosta”, essi non vanno solo commemorati, ma resi vivi testimoniando le loro virtù per rendere più bello, giusto e pacifico il mondo, così da indirizzarlo verso i fini stabiliti da Dio. Sullo stile evangelico della povertà è intervenuto ancora una volta Papa Francesco nel convegno dei rappresentanti della Chiesa italiana svoltosi di recente a Firenze: “I poveri conoscono bene i sentimenti di Cristo Gesù perché per esperienza conoscono il Cristo sofferente. Siamo chiamati a scoprire Cristo in loro, a prestare ad essi la nostra voce nelle loro cause, ma anche ad essere loro amici, ad ascoltarli, a comprenderli e ad accogliere la misteriosa sapienza che Dio vuole comunicarci attraverso di loro.”

E’ ciò che ha fatto nella sua vita S. Ludovico, il quale ha servito Cristo in ogni persona afflitta dalle sofferenze materiali e morali, mostrando loro lo sguardo compassionevole del Padre celeste mediante il suo sguardo fraterno e tenero. Sia, allora, Egli da stimolo a tutti i  casoriani, dai rappresentanti delle  istituzioni civili  e religiose  ai semplici cittadini, affinché vincano l’egoismo e l’indifferenza per  la presa in carico degli ultimi di Casoria, in primis i disabili  gravi e gli anziani non autosufficienti.

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