Il triangolo no, non l’avevo considerata “la malattia”!

In questi giorni oltre alla crisi della crisi di governo, c’è stato un argomento molto gettonato. Si è tornato a parlare di rifiuti in Campania: dopo le dichiarazioni del pentito Schiavone, e il conseguente ritrovamento delle più svariate tipologie di rifiuti tossici nel territorio compreso tra Acerra Nola e Marigliano, (ribattezzato triangolo della morte), ci si è risvegliati dal sonno e si è finalmente compreso che tutti i manifesti mortuari che riportano l’età del defunto al di sotto dei 70 anni, non sono dovuti ad un abbassamento dell’età di mortalità!

Aria, acqua, verdure, carne, tutto potrebbe aver contaminato i nostri i corpi (il condizionale è speranzoso, ma alquanto illusorio), e allora? Dov’è la scoperta? Non credo siano nuove queste notizie per chiunque viva in Italia. E si, perché mica c’entra solo la Campania, cari Italiani, qui è in ballo la salute di tutti.

 

Mica basta chiuderci dentro una bolla di plastica, come accadeva in un film dei Simpson, andrebbe messo tutto lo stivale in quarantena, diciamo che chiunque l’abbia indossato finora, non si è mai lavato il piede, anzi!

Ma sarete stanchi di essere bombardati da questa notizia, io oggi voglio parlare di un lieto fine, restando in tema, di una persona che non solo ha combattuto e ha vinto, ma ha scritto una graphic novel divertente sulla sua avventura e sul suo viaggio contro il tumore al seno.

Isabel Franc e Susanna Martin hanno deciso di raccontare la storia autobiografica della prima, scrittrice francese, e del suo tumore, ma non in maniera tragica e strappalacrime… Alice nel mondo reale non può essere descritto e definito la storia di una donna omosessuale, e neanche la storia di una donna malata. È semplicemente diario personale dell’autrice miscelato ad esperienze a lei raccontate e qualche fantasiosa aggiunta per dare tono alla storia.

il cancro suscita,in genere comprensibilmente sgomento e angoscia e, come scriveva anni fa Oriana Fallaci in un suo libro, si tende a non nominarlo, alla stregua di un tabù. Nel “famoso video mandato in onda dalle Iene, ieri, gli abitanti intervistati la chiamano la malattia, non il cancro.

Isabel Franc va contro il tabù e usa invece i termini cancro e tumore nel corso dell’intera storia, trattando l’argomento con leggerezza e ironia, nonostante la protagonista arrivi a pensare anche al suicidio.

“La morte è presente nel nostro fumetto, ma in modo molto ironico. A un certo punto Alice decide di suicidarsi, ma le sue amiche non la prendono per niente sul serio: “Ah, vuole uccidersi di nuovo? Com’è diventata pesante, ultimamente…” Queste sequenze sono il mio modo di dire a chi leggerà questo libro magari trovandosi nella mia stessa situazione, sottoposta a trattamenti di chemioterapia, che può permettersi di pensare alla morte. E soprattutto che può permettersi di scherzarci sopra.”

Non è semplice parlare del cancro ed è ancora più complesso affrontarlo, non è una malattia che va presa alla leggera, e a volte combattere non serve perché non prendiamoci in giro di cancro si muore. Ma  è fondamentale trovare la forza di affrontarlo, provare ad affrontarlo con paura, ma a testa alta, magari col tempo con un pizzico d’ironia, come fa la scrittrice,

Ultimamente a Casoria è morta una persona per via di un tumore. Vi domanderete dove sia la stranezza, beh non aveva 70 anni, sarebbe stato più o meno normale, e neanche 50 anni, sarebbe stato ingiusto; aveva 25 anni e l’unico termine che mi viene in mente è semplicemente ASSURDO!

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