Fiat chiude fabbrica Irisbus: Si scende siamo al Capolinea

CASORIA.Dopo l’Odissea Pomigliano ecco un altro disarmante capitolo degno dell’opera Omerica. L’Irisbus Iveco di Valle Ufita cesserà; a dare il triste annuncio la Fiat in una nota ufficiale, la decisione è maturata in seguito al mancato accordo col Gruppo Dr Motor, unico acquirente dello stabilimento.

 

Nella nota – subdola – la Fabbrica Italiana Automobili Torino si dice “rammaricata” dal fatto che malgrado ci siano stati sviluppi di “strumentalizzazione” sulla vicenda, questi non hanno consentito la verifica di qualche “nuova soluzione”.

Ancora una volta il gigante Golia obbedisce alla legge dei grandi numeri e lascia vincere Davide ormai solo nella leggenda. La disperata ricerca dell’Utile non conosce altro Dio al di fuori del Denaro e così costruito l’alibi ad opera d’arte si procede all’eutanasia. Trattasi di “costante contrazione del volume produttivo” – con tanto di dati alla mano –  “Da 717 veicoli del 2006 ai soli 145 autobus, di cui meno di 100 urbani, dei primi sei mesi del 2011.” Quanto basta per mandare a casa i 700 dipendenti del gruppo Fiat, assieme a circa 300 lavoratori dell’indotto. Tutti in fila indiana alla fermata dell’autobus, con la stessa faccia di passeggeri senza biglietto all’arrivo del controllore.

Ora si attende la replica in termini pratici degli alleati deboli: I Sindacati. Sempre piu’ castelli di sabbia pronti a crollare alla prima ondata, alle prese con guerre tra loro – simpatiche come coliche renali – che sembrano incontri clandestini tra polli.

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