DALLE PROPRIE TRADIZIONI E RADICI LA FIORITURA DEL RISPETTO PER IL TERRITORIO

Un convegno di  alto profilo storico – artistico,  culturale e spirituale si è svolto  il 9 maggio scorso  nell’ambito dei festeggiamenti in onore di San Marco Evangelista presso il complesso monumentale di S. Marco in Sylvis. All’Evento, che ha ottenuto il patrocinio morale della Città di Afragola e della Città Metropolitana di Napoli,  ha partecipato un nutrito pubblico, che ha seguito con molto interesse i vari interventi, ottimamente coordinati dal prof. Domenico Corcione, Presidente di “Nobis”, Associazione di promozione sociale e culturale. Ha introdotto il tema sul “Culto di San Marco tra Storia e Tradizione. Afragola e La Rete Delle Città Marciane”  il parroco don Peppino Delle Cave, evidenziando che “in questo tempio,  risalente al 1179 c’è la memoria della fede, della cultura della città di Afragola, della chiesa afragolese; qui troviamo le radici della nostra fede, perché già nel I secolo c’è la presenza di Pietro e del suo alunno e interprete Marco, che vanno a Roma ad evangelizzare, rimarcando  che la pietra absidale, situata sul retro del tempio, popolarmente citata con l’espressione “chiocciola dei pulcini”, fa riferimento al Signore che “ cova in noi, come i pulcini, una nuova vita grazie al Battesimo; dunque, la gente viene ad attingere da Cristo, Sapienza del Padre, la propria fede cristiana”. Ha proseguito, poi, spiegando che l’epigrafe rinvenuta nel corso dei lavori “Togliti i calzari dai piedi, perché il suolo che calpesti è sacro”, è un’ulteriore conferma di quanto il tempio immerga in un’atmosfera di misticismo, di meditazione e di spiritualità, volgendo mente e cuore al Signore.

Gli interventi della dott.ssa Maria Grazia Cancello, Responsabile Cultura, Istruzione e Biblioteca del Comune di Afragola, e dell’insegnante Antonio Botta, operatore pastorale e giornalista, hanno messo in rilievo  che le tradizioni popolari, con le quali la comunità parrocchiale di S. Marco manifesta la devozione per il Santo Patrono, rappresentano un momento privilegiato di spiritualità comunitaria, che rafforza il sentimento di appartenenza profonda, di vicinanza fraterna in un “idem sentire” nel proposito di far memoria e di rendere vivo il culto per il Patrono imitandone le virtù. Così la tradizionale processione con l’effigie del Santo  da S. Marco all’olmo alla chiesa S. Marco in Sylvis, a cui partecipa ogni anno una moltitudine di fedeli, manifesta il suo valore di segno, che è sicuramente quello della festa di quartiere, ma è anche espressione liturgica e di pietà cristiana, dimensione del cammino verso la terra  promessa del Regno di Dio. L’accento, inoltre, è stato anche posto sul riacquistato valore artistico e spirituale del tempio medioevale grazie all’infaticabile impegno del parroco don Peppino Delle Cave, che, nel corso del suo ministero sacerdotale, lo ha  liberato  dalla polvere dell’oblio, riportandolo, con lavori eseguiti “a regola d’arte”, alla bellezza originaria, tanto da essere stato dichiarato, nell’estate del 2020, dal Ministero dei Beni Culturali e del Turismo“immobile di interesse storico – artistico”. Da qui, l’appello a creare una sinergia tra Parrocchia, Scuole del territorio e Amministrazione comunale, affinché tale complesso monumentale, definito appropriatamente “luogo dell’Infinito e della  Bellezza” – anche per l’attiguo giardino realizzato di recente con il corredo  di 20 quadri in maiolica del Santo Rosario e i 15 della Via Crucis – possa essere reso ancora più valorizzato e fruibile dalle nuove generazioni della città di Afragola con percorsi di apprendimento e visite guidate. Si è evidenziato, infatti, che il degrado e il disinteresse verso il patrimonio  storico – artistico sono determinati, in genere, dall’indifferenza e dall’ignoranza, riconducibili a una mancata educazione al senso storico, civile e spirituale di manufatti, vestigia, reperti, edifici sacri che le generazioni precedenti ci hanno lasciato in eredità. Sulla riscoperta delle proprie radici storiche, le nuove generazioni possono costruire il loro futuro sviluppando amore e cura per il Bene comune, il senso di corresponsabilità sociale e di cittadinanza attiva.

Gli interventi della dott.ssa Elvira Salzano, in qualità di Ambasciatrice della Rete delle città marciane, e del geometra Francesco Fusco, consigliere comunale e delegato per la medesima Rete, sono stati mirati a fornire notizie su di essa, spiegando che si è costituita nell’ottobre del 2019 e che é formata da 23 Comuni, spaziando tra svariate regioni: Lazio, Campania, Abruzzo, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Legate alla venerazione per S. Marco , le 23 Municipalità si prefiggono lo scopo di promuovere l’antico culto per l’Evangelista mediante scambi interistituzionali, visite dei rispettivi territori, per ammirare le bellezze storico – artistiche  e conoscere le produzioni enogastronomiche dei Comuni aderenti, favorendone, in tal modo, lo sviluppo turistico, religioso e culturale.

Ha concluso il convegno il Sindaco, prof. Antonio Pannone, il quale ha ripreso ed evidenziato alcuni punti del Tema emersi dagli interventi, sottolineando il rilevante contributo offerto da Afragola alla Rete delle città marciane, e ponendo in luce con soddisfazione l’elevato grado di partecipazione  della comunità parrocchiale di S. Marco, in particolare dei giovani di Azione Cattolica, agli eventi programmati per la festa del Santo Patrono. Ciò ha rafforzato la consapevolezza di un’identità fondata su comune radici e medesime tradizioni popolari e religiose, da rendere vive e apprezzare, non per contrapporle alle altrui, cadendo  in una sorta di sovranismo locale, ma, al contrario, per imparare a rispettare anche le  identità e tradizioni diverse dalle proprie, sviluppando la “comunione delle differenze”, perché il rispetto è l’arte di dare alle diversità la stessa dignità. E’ lo stesso principio che anima la Rete marciana.

Con un gradevole rinfresco, offerto alla fine del convegno ai partecipanti, è terminato in un clima di amichevole convivialità l’evento culturale.

Antonio Botta

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