Dal Napoli all’Eccellenza, il calcio sta per tornare con le sue storie

Spunto finale. Prima del mare. A Villa Pignatelli con due amici che hanno appena completato il viaggio di nozze. Regine e principi, granduchi e marchesi. E in un angolino il vecchio cameriere che si asciuga i sudori di agosto. E noi naso in su, ad ammirare uno dei più bei tesori di Napoli, in via Riviera di Chiaia. E se ci facessimo una scuola dentro? Senza, semmai, guastare l’apparato, compreso gli splendidi soffitti.

Viviamo di ricordi e di altro. Ai miei tempi…. Certo, prima era un’altra cosa… Però che razza… Viviamo nel presente e cerchiamo di renderlo migliore. Bè, non proprio come chi paga migliaia di euro al giorno, più gli extra, ma meglio. Che vuol dire anche rispetto per il vicino di casa e tutti gli altri.

Il Napoli sta per finire il suo doppio ritiro, quello nel Trentino e questo in Abruzzo, l’Inter no Lukaku ma arriva Dzeko e si vola verso Marina di Varcaturo.  Colloqui in riva al mare. Rispettiamo i riposi altrui. I nostri meno. E annunziamo a Milano che tutto è sistemato. Simone Inzaghi non soffrirà più gli ulteriori ritardi. Sulla tabella.

Marina di Varcaturo e Lido di Licola sono un po’ di Giugliano in Campania ed un po’ di Castelvolturno e non mi fa mancare il contatto con la realtà tutta napoletana. Una realtà che racconta di Insigne precario e dei precari della informazione e della comunicazione, i free lance, i partiti Iva, i precari del mondo della scuola, i fruitori del reddito di cittadinanza e del calcio, quello sport che tanto manca alle piccole realtà napoletane e della sua cintura. Si torna in campo. Il campionato di serie D nazionale inizia il 19 settembre, nel giorno di San Gennaro, il Santo che fermò tra Sant’Erasmo ed i Granili la lava del Vesuvio, il campionato di Eccellenza regionale, invece il 12. La Coppa Italia di serie D, il 12 settembre quella regionale, invece, il 5 settembre. E mi affretto a telefonare. Li trovo tutti, o quasi.

E le storie tornano ad intrecciarsi con l’agilità di sempre. Andiamo tutti. Ma di storie da raccontare ce ne sono ancora tante.

Adesso – mi dice Mario – tutti ad Afragola. L’Afragolese con Agovino può arrivare in Lega Pro.

La storia dell’Afragolese andrebbe raccontata sin dagli anni 50, sin dai tempi di Rapicano e Servillo, sul vecchio campo dedicato a San Marco, vicino la carcata in territorio Casuobboco con malcelato disappunto.

Arriviamo al Napoli. Malcuit scende in campo contro il Pescara. Oscure manfrine attorno al Napoli. Compreso l’infortunio, purtroppo non smentito, a Demme. A Castel di Sangro il Napoli, sabato sera affronta il Pescara. Notiamo che il Napoli è una delle poche squadre a essersi portata dietro il problema dell’assortimento tecnico tattico della sua rosa. Perché ancora non si è provveduto con i ruoli che mancano?

La preparazione scorre a pieno ritmo. Lunedì il Napoli inizierà a preparare la sua prima uscita al Maradona e qualcuno riscoprirà il buon ritiro di Castelvolturno.

Agosto è anche il mese dei concerti all’aperto (almeno lo auguriamo a tutti gli artisti napoletani e non): Nino D’Angelo, Rocco Hunt con Gianni Parisi, Andrea Sannino con il suo abbracciame, Francesca Marini e Massimo Masiello, Francesca Rondinella con Giosi Cincotti, Milena Setola e i Cummedia, Valentina Stella con Enzo Campagnoli. Nella loro voce la contraddizione di Napoli. Francesca canta e si fa sentire come dovrebbe farsi sentire Napoli. Massimo italianizza, scherza, sussurra. E’ molto bravo.

Lunghe polemiche su D’Angelo che accentua il dialetto o il…. volgare. Capisco Nino come capisco Masiello. Non hanno torto. Ancora grande Peppino Di Capri che incontro nella sua bellissima isola, al Quisisana, una lunga chiacchierata parlando di “Roberta” e di “Champagne”, confidandogli però che la sua canzone da me preferita ed amata è “Alleria”.

Di Marisa Laurito apprendo che si esibisce al Trianon, direttore artistico di un bellissimo cartellone teatrale per il 2021/22. Buon segno.

C’è una chitarra, che Fabrizio Massaro lavora bene e tanta gente pulita. Ma Valentina Stella si solleva e canta, con una voce chiara, limpida, forte, dignitosa.

Oh quante belle canzoni! Scetateve guagliuni, Funiculì, Guarda o mare.

Lasciate che vi saluti per un po’ di giusta vacanza, con l’immagine di questi nostri meravigliosi artisti e pensando a Nino D’Angelo, ricordo e voglio ricordare la sua competenza di calcio, scopritore di talenti musicali e non (Brunella Selo e Angelo Di Gennaro tra i tanti) e che vedrei benissimo quale opinionista in una delle tante trasmissioni sportive napoletane.

Lasciate che pensi a Napoli così come ho ammirato e applaudito a San Pietro a Patierno, a pizzocasale, Nino D’Angelo, un po’ di Casoria ed un po’ di San Pietro a Patierno. In piedi, a testa altra, con una voce chiara e forte. E dentro quella voce tutta la nostra vita antica e nuova. I nostri sorrisi e le nostre sofferenze, le nostre speranze, il nostro diritto, sacrosanto diritto, all’affermazione. Tutto a voce, ripeto, chiarissima e a testa alta! Tante grazie, Nino. Tante grazie!

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