Chiacchiere e politica a pranzo e cena.

Ultimamente sono finita in mezzo ad una controversa discussione riguardo l’attuale situazione politica italiana e il problema della governabilità. Naturalmente non era né un discorso tra tecnici, tantomeno tra saggi, come è di moda dire nell’ultimo periodo.

Le posizioni a riguardo dell’argomento, a prescindere dall’interesse e dall’appartenenza politica sono svariate. C’è il POLEMICO, quello per il quale non va bene nessuno, non c’è un partito in grado di assumere il comando e sono tutti lì solo per accaparrarsi il 15 o 20 mila euro di stipendio. Non c’è soluzione, ci vorrebbe una rivolta, ma gli Italiani non sono un popolo che si rivolta, gli piace lamentarsi, chiacchierare, ma agire proprio non è nelle corde. Grillo è uno che fomenta solo le folle, Berlusconi è uno che dovrebbe stare solo in galera e Bersani, è anche inutile parlarne. Monti? Un bluff. Non va bene nessuno insomma, e allora che si fa?! Poi c’è l’INNOVATORE, quello che ha votato Grillo

perché è diverso, perché non rappresenta il solito clichè di politica italiana, perché fa le primarie sul web e attraverso il blog e le piazze fa una politica positiva. Perché bisogna svecchiare il Parlamento ed è la prima volta che si vede un ventiseienne in Parlamento, perché non se ne può più di gente che “sta lì da vent’anni senza aver in concreto fatto nulla”. Tutti a casa, voci nuove, dobbiamo solo sperare però che alle prossime elezioni i grillini prendano una percentuale più alta,, perché ora non mi pare abbiano molta voce in capitolo…

 

E ancora c’è il POLITICO MANCATO, che se ci fosse lui al Governo saprebbe esattamente cosa fare, le cose da fare nell’immediato sono semplici, non sono necessari tecnici o saggi, le cose da fare sono palesi: svecchiare la burocrazia, fare leggi per il lavoro, bla bla bla. Indubbiamente le cose da fare con urgenza sono sotto gli occhi di tutti, ma come si può pensare che non ci vogliano competenze per guidare un Paese?

La figura più in voga è l’APOCALITTICO: a metà tra l’AVVILITO e lo STRAFOTTENTE, non c’è più niente da fare, noi giovani dobbiamo solo emigrare, l’Italia è stata sfasciata, non la si può certo aggiustare, è troppo tardi. Siamo come la Grecia, ma vogliono farci credere che non sia così. E allora peccato che i Maya non c’hanno azzeccato, eh? Della serie l’ottimismo è il profumo della vita.

E in ultimo il FAUTORE DI PARTITO, a prescindere dal partito in cui è iscritto o per cui opera o in cui crede, sono convinti che il loro leader sia quello giusto per guidare il Paese, che se avessero la maggioranza piena potrebbero governare meglio di tutti gli altri e potrebbero portare l’Italia ad un livello superiore economico, sociale, politico e in tutti gli ambiti. Ognuno ha la sua religione in cui crede…

Abbiamo solo teorizzato alcuni stereotipi che si creano non appena si parla di politica, a prescindere da questi, dai soliti politici e dalle chiacchiere, un’amica che studia giurisprudenza mi ha illuminato su un punto focale, a mio avviso: se vogliono possono accordarsi sui punti fondamentali, uno a caso la modifica della legge elettorale. La nostra Costituzione art. 76 e 77 recita così:

Art. 76.

L’esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al Governo se non con determinazione di principî e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti.

Art. 77.

Il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria.

Quando, in casi straordinari di necessità e d’urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni.

I decreti perdono efficacia sin dall’inizio, se non sono convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione.

Le Camere possono tuttavia regolare con legge i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti.

Se realmente fossero interessati a salvare il Paese avrebbero già potuto (e aggiungo dovuto) farlo.

Share This Post