Casoria a Raffaele Bene ma cosa farà?

E allora che accade? Michele mi riferisce che GLI STREGONI ED I CARDINALI avrebbero assunto nei confronti di Bene lo stesso atteggiamento che finì col costare ….. a Stefano Ferrara prima ed a Vincenzo Carfora ed a Pasquale Fuccio le dimissioni davanti a un notaio di 13 consiglieri comunali 13, con Fuccio, invece, ne furono 14. Hanno l’aria schifata, Michele però non ha detto se qualcuno mostrava la stessa aria schifata nei confronti del responsabile provinciale degli Enti Locali di Italia Viva, il partito del Sindaco di Ercolano. Qualcuno sostiene che gli stregoni si sentano traditi. Da chi? Ma… da chi non avrebbe rispettato gli impegni presi in campagna elettorale… da chi non ha rispettato l’azzeramento degli incarichi in Giunta Municipale…. Nessuno è diventato amico di Bene. Una cosa è certa: non fanno il doppio gioco. E l’opposizione consiliare s’azzuppa o pane! Però adesso e va riconosciuto, gli stregoni non hanno perso la pazienza, come, in passato, successe a chi mandò a casa prima Stefano Ferrara, Carfora e poi Fuccio. Quindi non hanno bisogno di sistemare le …. pendenze con Bene e neanche con Italia Viva. Chi sono quelli che la pensano come loro? Pochi, è certo! Il gossip politico a Casoria ha share di 800/1000 persone. Questi sono tutti dalla parte dei cardinali. E allora? E allora…. Non farmi dire di più. La verità sai che scotta.

La situazione del Comune di Casoria, comunque, è chiaro, non è florida. Il bilancio stabilmente riequilibrato presentato ed approvato dal Consiglio Comunale ha subito un ricorso al TAR Campania da parte di 11 consiglieri comunali ed è stato accolto. Sull’esito della sentenza Francesco Girardi, assessore alle Finanze, ha dichiarato: “Vediamo nel medio termine. La sentenza accoglie le ragioni dei consiglieri ma è debole sia nelle motivazioni che nel sostegno giurisprudenziale. Sono fiducioso nel Consiglio di Stato”. Incombono e sempre di più i debiti fuori bilancio. Un pozzo senza fine di cui non si conosce l’entità e che sembra raggiunga i 15 milioni di euro di sentenze esecutive passate in giudicato che dovranno essere pagate, nonostante siano debiti fatti in anni passati (dal 1990 al 2015). Cosa è successo? I consiglieri comunali di maggioranza e gli assessori di nuova e di vecchia nomina, pare non si siano tirati indietro ma avrebbero chiesto una partecipazione più diretta alla direzione della Città di Casoria, che sinceramente, oggi, sembra almeno per una certa parte, nelle mani di gente mancanti di quel minimo di garanzie che si esigono.

Santissimo cielo, passare da un gruppo di dirigenti che, vuoi o no, nella vita amministrativa di Casoria, ci sono da diversi anni a pochi, pochissimi di loro, mi sembra troppo e finisce nel conferire all’azione di Bene, interessante nell’avvio (cioè giugno 2019), una precarietà e una confusione eccessiva.

E allora? E allora la verità è che esiste a Casoria una difficoltà di liquidità. Come si sia arrivati a queste difficoltà, alimentate per la sua parte più grossa dalla insensibilità e dalla pervicace insistenza con la quale le amministrazioni precedenti a questa di Raffaele Bene, commissariali comprese, negarono con azioni amministrative e politiche nonché economiche ogni possibilità di sviluppo futuro: i milioni di euro spesi per gli obbrobri di Piazza Domenico Cirillo e Piazza Benedetto XV; i milioni di euro persi nel non aver rispettato il Programma Integrato Europa; le migliaia di euro spesi per un Santo che viveva di carità e di provvidenza e tanto ma tanto altro.

I consiglieri comunali, letto il bilancio, sapranno esprimere un più preciso giudizio sulla situazione attuale, che scaturisce da quella degli anni scorsi.

Un attimo di pazienza, dunque, consiglieri. La verità è che comunque occorrono 100 milioni di euro per dare a questa Città una serenità amministrativa, politica, economica, morale e sociale.

Il consiglio comunale è stato comunque per tanti versi equivoco. Bene, tra l’altro, potrebbe dire anche: (“allora me ne vado!)”. E ancora: “faccio tutto io”. Sono frasi contraddittorie, come del resto è contraddittorio il personaggio, che passa da un umore all’altro. Che salta, in mezzo al suo passato politico, avendone scelto uno solo, sempre lo stesso: dal sostegno politico a Nicola Marrazzo prima all’UDC e poi al Partito Democratico prima di passare, sembra, ad Italia Viva tramite il Sindaco di Ercolano. Raffaele Bene consuma le sue energie in una furibonda lotta innanzitutto contro sé stesso.

C’è poi la difficoltà, sul piano interpretativo, a capire di politica amministrativa. O a parlarne non certo in maniera sballata o solo in base a dilettevoli esperienze giovanili o culturali che forniscono una cultura ben diversa da quella vera.

Non per niente Bene si è piccato di non scegliere: dal dirigente del Settore Affari generali e del personale; agli Assessori alla Pubblica Istruzione ed a quello al Personale; al dirigente del Settore Pubblica Istruzione e Sicurezza Sociale, continuando imperterrito a tenere il dirigente all’Assetto del territorio anche in quello dei Lavori Pubblici e altro. Tenendo a sé la delega dell’Assetto e Pianificazione del Territorio così come tutte le altre deleghe ancora vacanti nella Giunta Municipale.

Non credo, purtroppo, si prospettano giorni felici per il nostro “pilota”. Chi gli è contro gli ha proposto il minore dei mali, almeno per il momento, cioè al mazzo rimescolato dopo essersi dimesso ed azzerato tutte le cariche pubbliche.

La gente, specie chi lo ha votato, non ha mandato giù il cambio di rotta politica. Bene esita troppo nelle decisioni da prendere. Ballonzola un po’ di qua e un po’ di la. Sbaglia. Alla fine finisce con lo stancare gli ingenui e sé stesso, innanzitutto. E poi, via, Bene, chi chiede chiarimenti; dovrà pur, o prima o dopo, chiarire sé stesso.

Non si stancano certo quanti sanno di politica e di amministrazione e a galla ci restano sempre. Spiace dover dire queste cose.

In una ipotetica scala di valori è da dire comunque che Bene è largamente al di sopra di quanti lo hanno preceduto; molti di loro sanno di essere quelli che hanno procurato tantissimi danni alla Città di Casoria.

Dovrebbe (sarebbe un suo obbligo politico ed amministrativo) preparare altri cambi dopo quelli di Franco Russo, Ilaria Capone, Luigi Goffredi e Sonia Tabacco.

Casoria Ambiente, da quando è amministratore unico Massimo Iodice, sta cercando di arrivare alla normalizzazione dei suoi servizi.

Altre giustificate lagne per Bene dal settore Entrate. Ohibò tu alzi e abbassi i prezzi e noi paghiamo, adesso devi restituirci i soldini. Bene deve delle spiegazioni.

Romolo dice che la colpa non è dei dirigenti. Sta attento che i tantissimi milioni di debiti che ha il Comune di Casoria li ha lasciati il pubblico.

Notizie brutte dal Palazzo di Città. Continua il tortuoso iter giudiziario per l’ex Sindaco Vincenzo Carfora, per la ex Assessore al Bilancio Valeria Esposito e per l’ex dirigente del settore Ragioneria e Finanze Alfonso Setaro. Brutta gatta da pelare. Altra brutta notizia è quella di ricordare al Sindaco, al nuovo assessore alla Ecologia ed al Dirigente del Settore Ambiente: IL SILICIO E’ MORTALE.

Bene, per chiudere, che chiede aiuto agli altri ma dovrebbe chiedere aiuto innanzitutto a sé stesso.

E mi fermo.

 

Michele Mitraglia

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