“Al posto del Municipio c’è l’albergo del libero scambio”.

“Come immaginavo il mio futuro/giocando a palla, lì nel 68?/ In quel Michelle ma belle, in quel sicuro/sole dell’avvenire, in quel mondo rosso scuro/del quale a questo punto me ne fotto?”

Erano le mie frasi, erano le nostre frasi, erano le frasi di noi sessantottini. Molti, purtroppo, sono diventati sessantenni faccendieri, innocentissimi ladri che, in piena Tangentopoli, hanno assistito all’arresto degli onesti e dei disonesti, e ai suicidi.

Così molti di essi hanno riflettuto sul sogno comune passato e sul proprio presente di impuniti professionisti dell’imbroglio.

Il sessantenne, con la barba, una moglie che tradisce e che lo tradisce, senza figli, benestante e malvivente, pensa dunque al suo Paese in versi.

E riflette in rima sull’Italia, di cui Napoli e Casoria fanno parte, che fa le diete e la cyclette, corrompe e si fa corrompere mentre i frati penitenti minacciano ballando tutti in fila, un cataclisma in questo Millennio.

Tutti cambiano vita attorno al sessantenne, il Paese indossa un’altra pelle, la politica diventa una rapsodia di volgarità, le uscite sono tutte percorribili e le porte spalancate ma conducono dentro, in fondo allo stesso chiacchiericcio in musica che è l’Italia. E’ un albergo del libero scambio.

No bello, quest’altro un ribaltone/ d’alleanza, lo giuro, è garantito,/ cadrà il governo, la consultazione elettorale è un fatto stabilito./ Ma questa volta, ascoltami, coglione, vincerà il Pioppo, nuovo non partito./ Se vuoi, se credi, se ci fai l’amore/ ti eleggeremo nostro Senatore”.

E così il sessantenne decide di cambiare vita, rinuncia a fare il senatore progressista e rinasce senza barba ma con la voglia di essere nessuno.

E passiamo ad altro argomento: di chi fidarsi nella stampa italiana?

Il lettore li riconosce……..

In questi tempi, che diventano ogni giorno più difficili. Fra tanti stoppini bagnati che mai si accenderanno, quel luccichio non vi tradirà.

Sfogliate pure con pazienza, cari lettori, una piccola intermittenza del cuore vi avvertirà: è lì che stanno i vostri simili, i vostri fratelli di sangue.

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