“Il contenuto del verbale relativo alla seduta della Commissione provinciale di Garanzia svoltasi in data 11 febbraio è del tutto contraddittorio e privo di reali motivazioni.
Nei fatti, l’applicazione e la verifica del rispetto delle regole statutarie di cui la Commissione dovrebbe occuparsi si stanno tramutando in un esercizio improprio di funzioni politiche, del tutto incompatibile con i criteri di imparzialità e oggettività propri del ruolo di tale organismo.
Il circolo PD di Casoria, con il consenso dell’82% dei propri iscritti, ha democraticamente e legittimamente scelto il percorso di avvicinamento alle prossime amministrative; ha individuato il candidato sindaco e ha costruito un’ampia coalizione elettorale che ha condiviso tali scelte, concorrendo a costruire un’intesa politica e programmatica già in avanzata fase di definizione.
E’ paradossale il fatto che al Circolo di Casoria si addebitino presunte violazioni statutarie che, in qualche caso, sono da ascriversi a inadempienze della Commissione stessa (vedasi la mancata tempestiva approvazione dell’anagrafe del circolo, avvenuta con quasi un anno di ritardo); in qualche altro caso, hanno visto la Commissione pienamente partecipe dei fatti contestati, come accaduto per l’assemblea che ha dato il via al percorso verso le amministrative, svoltasi alla presenza di uno dei commissari, che a Casoria ha perfino sottoscritto la mozione oggetto d’impugnazione e a Napoli ha votato contro se stesso.
A dir poco sorprendente e’ poi il fatto che la Commissione, con il deliberato di ieri, abbia dimostrato nero su bianco di travalicare l’ambito delle proprie competenze, atteso che lo Statuto nazionale del PD affida alla Commissione Regionale il parere sulle proposte di commissariamento dei circoli locali. A tale riguardo, sono certo del fatto che il PD regionale, in questo periodo impegnato nel gravoso compito di costruire un più solido e proficuo rapporto tra il nostro Partito e l’Amministrazione regionale, considererà quanto verificatosi in Commissione di Garanzia provinciale alla stregua di un fatto mai avvenuto.
Quanto accaduto segna, a mio avviso, un evidente corto circuito. Per ragioni di decoro dell’organismo di garanzia e dell’intero Partito Democratico metropolitano di Napoli, ritengo che gli attuali componenti della Commissione debbano seriamente considerare la scelta di rassegnare immediate dimissioni da una carica che stanno dimostrando di non ricoprire come lo Statuto impone loro di fare”