Casoria, oggi ripiegata su se stessa e ingolfata a causa delle numerose e preoccupanti problematiche che ne drammatizzano la quotidianità, è stata un tempo (nemmeno molto lontano) luogo di cultura e di fama mondiale. Erano in tanti i diplomatici e gli uomini influenti a varcare le porte della città. Qui si è discusso di questioni teologiche, politiche e sociali. Gli incontri avvenivano in particolare in un luogo che tutti i casoriani sicuramente conoscono: la villa del Cardinale Luigi Maglione, sita in Piazza Benedetto XV.
Il Cardinale Maglione, personalità di spicco nella prima metà del Novecento, su cui tuttavia si è scarsamente indagato, oltre ad essere un uomo dalla profonda fede è stato anche un abile mediatore, il cui operato ha avuto ruolo fondamentale nella risoluzione di diverse controversie.
Maglione proveniva da una famiglia di benestanti contadini e riuscì a farsi strada da solo in Vaticano sia per i brillanti studi che per le fini doti diplomatiche.
Iscrittosi all’Accademia dei nobili ecclesiastici, superò gli esami di diplomazia ed entrò nella segreteria di Stato con la qualifica di addetto nella congregazione degli Affari ecclesiastici straordinari. In seguito fu nominato cameriere segreto soprannumerario di sua Santità e prelato domestico. Insegnò diplomazia presso l’Accademia dei nobili ecclesiastici e fu ripetitore di teologia nel collegio Leonino e dal 1912 al 1918 fu anche direttore spirituale presso il collegio Capranica.
Proprio nel 1918 Papa Benedetto XV, apprezzando le sue qualità e la sua preparazione in campo diplomatico, decise di nominarlo rappresentante della S. Sede presso la Confederazione svizzera. Sul suolo svizzero Maglione realizzò una serie di iniziative tese a soccorrere le vittime della guerra ed ebbe il delicato compito di ricucire i rapporti del Vaticano con la Confederazione elvetica, interrotti dal lontano 1873. In quegli anni Maglione si occupò anche dell’assistenza al mondo del lavoro e delle opere educative e di istruzione cattolica.
Nel 1926 Maglione fu nominato nunzio apostolico in Francia e anche qui la sua presenza fu di vitale importanza. Il suo operato non solo sancì il ristabilimento dei buoni rapporti della Chiesa con il governo francese ma portò alla discussione e approvazione da parte del Parlamento francese di due proposte governative, grazie alle quali si restituivano alle associazioni di culto diocesane i beni ecclesiastici incamerati dallo Stato e non ancora destinati ad altro uso, e si dava facoltà alle congregazioni missionarie di usufruire dei beni delle congregazioni disciolte per istituti missionari fuori del territorio metropolitano.
Maglione si impegnò anche a discutere dei problemi economici che attanagliavano il mondo intero negli anni Trenta. Dopo la caduta della Borsa di Wall Street, Maglione infatti invitò i governi a prendere provvedimenti speciali a favore della classe lavoratrice.
Dopo la nomina a cardinale, avvenuta nel 1935, Maglione ricoprì numerose e importanti cariche ecclesiastiche: fu membro delle congregazioni del S. Uffizio, concistoriale per la Chiesa orientale, dei Sacramenti, del Concilio, dei Religiosi, di Propaganda Fide, del Cerimoniale, dei Seminari e delle Università degli studi, e del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica. Fece, inoltre, parte delle commissioni per gli studi biblici, per la redazione del codice di diritto canonico orientale, della commissione cardinalizia di vigilanza sul pontificio santuario di Pompei e della commissione cardinalizia per l’amministrazione dei beni della S. Sede, di cui divenne presidente.
Alla morte di Pio XI solo per un soffio non divenne papa. In pochi sanno che Maglione fu considerato uno dei possibili successori di Papa Ratti. La scelta, come noto, poi cadde su Pacelli, divenuto Papa Pio XII, del quale Maglione divenne Segretario di Stato. La sua nomina trovò ampi consensi in tutti gli ambienti democratici internazionali. Oltre ad essere un abile diplomatico, Maglione veniva infatti giudicato un uomo sensibile ai valori democratici e ostile ai totalitarismi. La sua azione di mediazione fu quindi di grande importanza negli anni del secondo conflitto mondiale.
La considerazione di cui ha goduto il Cardinale Maglione fu tale che alla sua morte nel 1944 Papa Pio XII decise di non nominare un nuovo Segretario di Stato.
A proposito della personalità di Maglione, bisogna ricordare che il Cardinale fu legato da profonda amicizia al monsignore Montini, divenuto poi Papa Paolo VI.
Più volte il futuro Papa Montini ha soggiornato nella villa del Cardinale Maglione a Casoria, e proprio qui sono nate in lui, grazie alla vicinanza di Maglione le idee di apertura e rinnovamento che hanno caratterizzato il suo pontificato.
Questo luogo, divenuto crocevia di incontri che hanno sancito la storia del nostro Paese nel Novecento, dovrebbe dunque diventare il punto di partenza del turismo storico e religioso a Casoria.