Emilio Polizio, aggredito nella città che vuole cambiare

Ormai la notizia gira da qualche ora.
Il consigliere comunale Emilio Polizio è stato aggredito, stanotte, nel giardino della sua abitazione in via Principe di Piemonte ed è attualmente ricoverato presso l’ospedale Cardarelli.
Noi, come redazione, abbiamo già tempestivamente dato ogni informazione attualmente disponibile sull’accaduto: ci siamo focalizzati sul “fatto”, così come ogni bravo giornalista farebbe, ma abbiamo finora evitato di indossare le vesti di investigatori o opinionisti.
Eppure, ben sappiamo che talvolta il giornalismo è fatto anche di opinioni e che, al di là del fatto, ci sono verità che, pur se non palesemente visibili, vanno aiutate ad emergere, almeno nella mente dei lettori.

Non è mai stata politicamente comoda la figura di Emilio Polizio, consigliere controtendenza.
L’ho intervistato personalmente qualche mese fa e lui non si è mai tirato indietro nel fare nomi e cognomi di chi, a suo parere, violava i principi della legalità. L’ha fatto senza farsi troppi problemi, parlandone come si parla di una partita di calcio: questo perché, per Emilio Polizio, al di là delle posizioni politiche di ognuno, la giustizia è davvero tale e non deve fermarsi davanti alla formalità di nomi altisonanti o di cariche politiche. La giustizia è normalità, in assoluto, e lo è anche nelle nostre città che specchio di legalità, purtroppo, non sono mai state. Chi dice il contrario mente e i fatti di stanotte ne sono prova.

Avrà dato fastidio a qualcuno questo modo di Emilio Polizio di intendere la giustizia così come va intesa, ossia chiara, senza filtri, senza sovrastrutture?
Questo suo modo di fregarsene del malcontento altrui, questa sua tendenza a credere che il mondo vada affrontato per quello che è, senza la ricerca di bui anfratti dove nascondere le verità?
In fondo, Emilio Polizio, prima di essere consigliere e avvocato, è anche giornalista e, per un giornalista, la verità è la cosa più difficile cui anteporre qualsiasi altra cosa.
Sicuramente pensava alla verità Emilio Polizio nelle sue pubbliche denunce sia ai poteri forti sia a quelli vili del sistema camorristico: non risale a molto tempo fa un post facebook dove invitava a non dimenticare il passato oscuro di Casoria con riferimento ad alcuni esponenti di un clan locale, responsabili di estorsione aggravata con metodo mafioso.
A cosa è dovuta l’aggressione di stanotte? Ripercussioni meramente personali, politiche, sociali? Noi speriamo vivamente che le forze dell’ordine facciano al più presto chiarezza.
Da giornalista credo ai fatti. E, per ora, i fatti non ci dicono nulla in relazione ai motivi dell’aggressione.
Da essere umano non posso che credere anche alle viltà e ai perversi meccanismi di chi vuole nascondere la verità ad ogni costo.
Anche al costo di fare violenza e di trasformarci, ancora una volta, nella città delle bestie che tanto vogliamo lasciarci alle spalle ma che, inevitabilmente, torna a essere cornice delle nostre abitudini.

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