QUEL PALLONCINO BIANCO NEL CIELO IN VOLO VERSO LA MIA MAMMA

 

Festa della mamma: per i bambini è un giorno importantissimo, nel quale il cuore è in tripudio e i loro sentimenti di affetto esplodono incontenibili per la persona che, più di ogni altra, li rassicura, da cui si sentono protetti e amati. Ed è quasi un “rito sacro” per gli insegnanti di scuola primaria scegliere il “lavoretto” da far realizzare  e la poesia con cui gli alunni, la seconda domenica di Maggio di ogni anno, esprimono alla propria mamma il loro infinito amore.

Ma come comportarsi quando in classe c’è un bambino che ha perso da piccolo la propria mamma? E’ difficile soddisfare la voglia incontenibile dei piccoli di porgere  gli auguri alla figura materna offrendole un dono, pensando alla tristezza che stringe il cuore di quel “tuo” bambino, che, pur circondato dagli smisurati affetti degli altri familiari, non può condividere  la gioia immensa dei compagni. Quest’anno, provvidenzialmente, è stato lo stesso alunno che ha fatto balenare in me un’idea, che è particolarmente piaciuta a lui e all’intera scolaresca: avevo assegnato qualche settimana fa un testo libero e S. ha pensato di scrivere una lettera alla mamma: la leggo ad alta voce in classe, breve, ma profonda e bellissima, provando una commozione molto forte. Un attimo dopo, gli dico: “Ho trovato il modo di farla leggere a mamma Anna, gliela invieremo con un pallone ad elio lì, nei cieli infiniti, da dove continua a proteggerti”. Così, giovedì scorso, alla presenza della sorella di S., signora Carmela,del marito, del nipotino, di altri familiari e della signora Giovanna Palumbo, rappresentante di classe dei genitori, S., nel cortile della scuola, circondato dai compagni, dopo aver letto la lettera, lancia in cielo il palloncino bianco su cui essa era stata affissa. Un applauso dei bambini accompagna il suo volo lassù, osservando con emozione e gioia il palloncino fin quando non scompare fra le nuvole. C’è anche un altro pallone, di colore rosa: avevo pensato di farlo lanciare a S. e alla sorella, ma vedo il nipotino di S. , così glielo porgo, il piccolino prende la cordicella e con l’aiuto del papà lo lascia volare in alto. Anche sul pallone rosa vi è affissa una lettera, quella scritta da me, ugualmente a nome di S.

Di seguito, le due lettere:

Cara mamma,

i tuoi occhi sono come l’acqua di un lago incantato. Anche se non ci sei, resterai sempre nel mio cuore. Tu non eri solo una casalinga, ma eri la mamma, una mamma che ha fatto di tutto per farmi felice. Per questo ti ringrazio.

                                                                                 Un abbraccio da

                                                                                                   S.

                                                                                           

Al vento di primavera affido , mamma, la  lettera da me scritta e a te inviata con il palloncino bianco. Essa volerà lontano, negli sconfinati spazi celesti, dove dimori e vegli sulla mia vita. Esulterà, gaudiosa, la tua anima per  le mie parole, semplici ma sincere e pervase di sconfinato affetto: leggile ogni attimo per inviarmi da lassù, dove vivi, la luce del tuo amore immortale e i segni della materna presenza. Così, accogliendo i raggi del sole, che fanno germinare i semi e rendono mature le spighe, mi parrà di gustare  il tuo pane quotidiano che nutre e sostenta il mio cuore; le gocce di pioggia diventeranno le tue lacrime di gioia, quando mi vedrai sorridere e gridare di felicità per ciò che di bello, di vero e di giusto realizzerò nella vita; offrirò beato il volto alle brezze della sera, quali tue dolcissime carezze e nelle stelle luccicanti contemplerò estasiato i tuoi occhi che brillano per illuminare le mie notti. Ogni volta, poi, che nel cielo apparirà l’arcobaleno, sarà meraviglioso per me immaginare che dalle altezze infinite mi mostri il tuo sorriso stupendo.

Mamma carissima, se dalle tue parti vedrai volare uccelli cinguettanti, considerali i miei messaggeri: attraverso il loro canto annunciano l’ immenso amore che provo per te. E’ il mio modo di starti vicino e di farti compagnia. Al Signore, poi, Dio della vita , elevo le mie preghiere perché ti culli teneramente fra le Sue braccia, come sa veramente fare un Padre che ama.

AUGURI PER LA TUA FESTA

S.

 

 

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