MEDICI DI BASE: ENTRO GIUGNO LE PRIME ASSEGNAZIONI AI TERRITORI CHE NE HANNO BISOGNO

ANTONELLA CIARAMELLA (PD): “UNA BATTAGLIA DI CIVILTÀ A CUI HO PARTECIPATO IN PRIMA LINEA. NON PIù AFFIDAMENTI PROVVISORI E GIUSTIZIA PER I LEGITTIMI DESTINATARI”
“Gli ambiti carenti di medicina generale 2018 saranno assegnati entro giugno e le carenze 2019 entro 90 giorni, quindi entro settembre. Una battaglia di civiltà a cui ho partecipato in prima linea. Le mie istanze sono state accolte.” – così la consigliera regionale Antonella Ciaramella (PD) commenta quanto deciso ieri dal comitato regionale, ex art. 24, che sarà oggetto di delibera attesa per lunedì e che di fatto sblocca le graduatorie per l’assegnazione dei medici di base ai territori che ne sono sprovvisti.
“Eravamo in una situazione molto difficile anzitutto per i cittadini, privati della possibilità di avere un medico di riferimento – continua la Ciaramella – mentre 2000 giovani medici che hanno presentato domanda ed erano in attesa di assegnazione proprio delle zone carenti”. Circostanza che ha fatto sì che molti candidati, pur di lavorare, sono stati costretti a presentare domanda fuori regione. “Il tutto – aggiunge- ha una importanza ancora maggiore visto il momento particolarmente delicato in cui la pandemia ci impone di rafforzare la medicina territoriale e i pensionamenti attesi prospettano un’aggravarsi della situazione”
Una problematica che la Consigliere ha cominciato ad affrontare oltre un anno fa, quando “mi sono prodigata affinché la Regione Campania – spiega la Ciaramella – affrontasse il grave problema sedimentato negli anni precedenti del ritardo pluriennale accumulato per la pubblicazione dei bandi delle zone carenti di continuità assistenziale (CA) e assistenza primaria (AS), con la conseguente impossibilità per gli aventi diritto di farne domanda e di dover invece far domanda in altre Regioni. Con un lavoro di concerto con sindacati, Asl e comitati si riuscì finalmente a pubblicare le zone carenti per il 2018 e a programmare i successivi due anni. Ma la situazione era rimasta immutata. Oggi invece recuperiamo due anni e confido che da settembre , anche con l’ausilio della digitalizzazione, ci rimetteremo in pari con gli anni correnti così come prevede la normativa nazionale”.
“Ora – conclude la Consigliera – manca l’ultimo tassello: avviare il percorso per il 2020. Sono fiduciosa ma resterò in allerta per verificare che anche per questa annualità si proceda tempestivamente”.

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