La reazione che ancora manca!

“L’ottimismo della volontà” deve necessariamente nutrirsi di realismo e non di utopie che sono sempre utilizzate per distogliere l’attenzione da chi dovrebbe agire concretamente, nel rispetto delle regole, per il bene della collettività e non lo fa. Spostare l’attenzione sull’insediamento delle mafie al Nord Italia, abbassando la guardia sui territori dove i mafiosi e camorristi hanno radici profonde, significa rigettare nell’abbandono disperato coloro i quali avevano incominciato a credere che la legalità è possibile.

Da quasi cinque anni, cioè da quando è nato, il Presidio di Libera Afragola-Casoria Maresciallo Gerardo D’Arminio, in modo instancabile ha cercato di sensibilizzare, far riflettere e denunciare attività illecite. Ha cercato di tessere reti per ricostruire la società sana e di infondere nei cittadini la speranza concreta del cambiamento; da subito il Presidio ha iniziato a collaborare con le Forze dell’Ordine: Carabinieri,  Polizia Locale,  Polizia di Stato e Guardia di Finanza.
Lo sviluppo criminale ed economico del clan egemone nei territori di cui noi ci occupiamo, ha seguito pari pari lo sviluppo dei principali asset dello sviluppo capitalistico. La nostra è una terra di mafia, la sfida è quella di creare un forte movimento di opinione capace di diffondere e infondere una coscienza antimafiosa. Resistenze ci sono e sono ovunque, tuttavia al di là degli slogan della politica nazionale e locale il sentimento di distacco dei cittadini dallo Stato come strumento di regolamentazione della vita della nazione, consente alla malavita di trovare lo spazio opportuno per sostituirsi ad esso, manipolando, alterando tutte le attività economiche necessarie ai territori e alla nazione. Dobbiamo, insomma, auspicare un ritorno forte della presenza dello Stato, presenza che non sia volta solo alla repressione ma anche, se non soprattutto, alla rigenerazione di un sentimento condiviso di un progetto almeno nazionale. Quello che è capitato al Comandante della Polizia Locale Luigi Maiello è l’ennesima prova che quando s’incomincia a lavorare seriamente su un territorio come Afragola, necessariamente si vanno ad intaccare interessi che trasversalmente colpiscono accordi e consensi di cittadini che, gestiti dal clan, hanno costruito la propria esistenza sul malaffare. Grande solidarietà, da parte nostra, al Comandante Maiello: colpendo lui hanno colpito anche noi. E’ questa “la reazione che ancora manca”, di una comunità che in modo passivo accetta tutto e consente tutto. Ci aspettavamo la volontà di una mobilitazione di piazza che ancora una volta, in modo spontaneo, non c’è stata!

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