VITTORIA DEL “MIGLIACCIO GROUP” SUL “FABRIFERR” NEL TORNEO VETERANI

Spareggio domani, per il primo  posto,  tra l’”Oasi Flegrea” e il “Vomero”

 

Ancora una volta i calciatori delle squadre Fabriferr e Migliaccio Group, nella partita  di ritorno del girone A, disputata il 24 maggio scorso, nell’ambito del XIV  “Torneo Veterani”, hanno mostrato grinta, energia, determinazione  e tenacia. L’età ormai non conta: cosa sono sessant’anni, o poco più,  fino agli oltre i settanta se lo spirito dei  calciatori di tutte le squadre che  disputano annualmente il campionato è giovanile ? Al di là, dunque, dei meriti calcistici, delle vittorie e delle sconfitte, tutti sono campioni speciali, avendo la saggezza di capire  che, dopo il collocamento a riposo dal lavoro o in prossimità della fine del percorso lavorativo, se si rigenera  la vita, se  la si rende viva, se si coltivano passioni e ci si  rimette, appunto,  … in gioco, si custodisce “nell’anima la freschezza” come ha scritto Victor Hugo “e nel cuore l’innocenza di chi ogni giorno si riscopre.”

Anche nella partita citata poc’anzi, disputata nel campo sportivo “Franco Festa” di S. Giovanni a Teduccio e  vinta dal Migliaccio Group sul Fabriferr con il risultato di 3 – 1, si è assistito a un gioco brioso tra le due squadre, benché il vento abbia talvolta reso più difficoltosi i lanci e i fraseggi fra i giocatori.  Dalla disposizione dei calciatori ben predisposti in campo e dall’attenzione a coprire ogni zona, senza lasciare nessun settore scoperto, rispettando ognuno le indicazioni assegnate, si è potuto constatare quanto gli allenatori delle due squadre ( Peppe Franchini e Antonio Fusaro del Fabriferr, Giuseppe Visone e Ciro Sarnacchiaro del Migliaccio Group ) abbiano ben preparato tatticamente le rispettive squadre. Come già nella precedente partita, si è ben distinto sulle fasce , con incursioni al centro, l’instancabile e temibile Gennaro Marotta, che con i suoi movimenti rapidi e imprevedibili slalom si è insinuato più volte nell’area avversaria, rendendosi pericoloso. Pur marcato strettamente “a uomo”, ha realizzato il primo gol del Migliaccio: con un doppio dribbling, sgusciando tra difensori del Fabriferr con la solita abilità e scioltezza nello schivare e disorientare gli avversari, ha concluso la brillante azione con un tiro preciso e imprendibile per il portiere. Ma la squadra dei mister Franchini e Fusaro non si è persa d’animo, ha alzato il baricentro del gioco, andando all’attacco  e in alcune occasioni avrebbe potuto pareggiare se il portiere del Migliaccio, Biagio Imperatore, con prodezze da vero professionista, non avesse  evitato di subire gol esaltandosi in parate formidabili.  Si è giunti, così, verso la fine del primo tempo con un gioco offensivo prodotto dal Fabriferr e il tentativo del Migliaccio di contenere gli attacchi dei giocatori avversari. Quando ormai si era convinti di andare al riposo con il vantaggio della squadra dei mister Sarnacchiaro e Visone, il Fabriferr, allo scadere del primo tempo, riesce ad agguantare il pareggio: Vecchione, trovandosi a poca distanza dalla linea della porta, ha gioco facile nel mandare la palla in rete dopo che essa, a seguito di un tiro, aveva colpito il palo.

Nel secondo tempo, il Fabriferr, nel continuare a sviluppare un gioco d’attacco, si è scoperto  in difesa, favorendo i contropiedi della squadra avversaria. Arriva, così,  la “doccia fredda” del secondo gol realizzato da Camillo Migliaccio con un lancio alto del pallone verso la porta avversaria che finisce in rete in modo abbastanza  rocambolesco per la difficoltà del portiere ad agguantarlo. Il contraccolpo psicologico dei giocatori del Fabrifer  per il gol subìto e, dall’altra, la fiducia ritrovata dai calciatori della squadra avversaria, galvanizzati psicologicamente dalla seconda  rete, creano le condizioni per allungare il vantaggio:  Antonio Di Maso  scende lungo la fascia destra, oltrepassa la metà campo, ad un certo punto, lascia partire un tiro e la palla,  sfuggita all’estremo difensore, entra lentamente in rete sotto lo sguardo attento di Marotta, che aveva seguito l’azione del compagno, pronto a controllare che nessun avversario l’allontanasse dalla porta. Con questa vittoria, il Migliaccio ha la possibilità di finire il campionato al quinto posto, nella classifica generale, se riuscirà a vincere nel confronto finale con il Real Colli Aminei, che si terrà sabato 7 giugno,  nel campo sportivo “Ciliegie”.  Per sapere che vincerà il torneo “Veterani” occorre attendere la partita tra “l’Oasi Flegrea”, giunta al primo posto nel girone A e il  “Vomero” prima nel girone B: si giocherà il 31 maggio nel campo “Palatino”.  Le altre squadre dei due gironi, che meritano essere citate per aver dato onore, come le altre già citate, allo sport calcistico in un campionato – veterani contrassegnato dal fair play, dalla comune passione per il gioco più bello del mondo sono: Casal Posillipo e Agata Calcio, (girone A) Prater Club e Mercoledì Team (girone B). Una menzione meritano  gli arbitri delle partite del Torneo “Veterani”, giocate sotto i loro occhi vigili e attenti, tra cui, cito, per tutti, Sergio Coraggio che ha arbitrato la partita tra il Fabbrifer e il Migliaccio Group in maniera impeccabile e rigorosa.

Al termine della partita il “portierone” del Migliaccio, Biagio Imperatore, ha festeggiato il suo compleanno insieme con i compagni di squadra, i quali, oltre a porgergli gli auguri, si sono vivamente complimentati con lui per l’ottima prestazione, perché le sue parate sono state determinanti per la vittoria. Cosa suggerisce al cronista la scena di persone che sorridono, si abbracciano, si complimentano a vicenda in un clima post partita di cordialità e di vera amicizia?  E’ una riflessione poetica di Oscar Wilde: “C’è una bellezza silenziosa nel crescere; la saggezza approfondisce, i ricordi si moltiplicano, eppure, dentro di noi, vive lo stesso spirito curioso e selvaggio della giovinezza. Il mondo si aspetta che “ci comportiamo secondo la nostra età”, ma il nostro cuore sogna ancora, desidera ancora, ride ancora come a vent’anni. L’età è solo un  numero. L’anima non conta le candeline, conta i momenti che ci fanno sentire vivi. Non smettere mai di vivere con un cuore giovane”.

Antonio Botta

 

 

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