Venerdì il primo dipendente del Gambrinus festeggia 13 milioni di caffè in 20 anni di lavoro.

Per l’ occasione lo storico locale napoletano rilancerà la tradizione del caffè sospeso e regalerà alla città un nuovo caffè ” fresco” dedicato ai suoi clienti illustri. Intervengono il Segretario della Cgl Libertino e Maddaloni della Camera di Commercio.

Venerdì 10 agosto alle 11 il Caffè Gambrinus festeggia i 20 anni ininterrotti di attività di Giovanni Fummo maestro del caffè e primo dipendente della gestione di Antonio ed Arturo Sergio. Interverranno il segretario della Cgil di Napoli Federico Libertino, Maurizio Maddaloni presidente della Camera di Commercio di Napoli, Francesco Emilio Borrelli e Carmine Attanasio responsabili regionali dei Verdi Ecologisti e storici clienti del locale.

“Venerdì – raccontano Antonio ed Arturo Sergio – questo straordinario lavoratore che non ha mai  fatto un solo giorno di malattia, che non è mai arrivato in ritardo sul posto di lavoro e che è sempre sorridente e gentile con tutti realizzerà il suo tredicimilionesimo caffè che sarà servito in una tazza speciale ad un cliente a caso. Un vero record. Per l’ occasione ci saranno tanti caffè

sospesi per tutti perchè vogliamo la rinascita di questa importante e splendida usanza napoletana che in un momento di crisi come quello attuale deve tornare a rivivere alla grande nella nostra amata città”.

 

“Inoltre – concludono i frateli Sergio – presenteremo un nuovo caffè “fresco” visto il caldo di questi giorni dedicato ai lavoratori e clienti storici del nostro caffè come il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il Presidente del Calcio Napoli Aurelio De Lauretis, il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il Regista Nanni Moretti, il Presidente della Provincia Luigi Cesaro, il Prefetto di Napoli Andrea De Martino, l’ attuale Presidente della Regione Stefano Caldoro, l’ ex Presidente della Regione Antonio Bassolino, l’ ex Sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino e l’ ex Presidente della Provincia Amato Lamberti che non potremo mai dimenticare per quello che ha fatto per i locali storici di Napoli a partire dal nostro”.

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