Urla dal balcone contro lo scarico abusivo di rifiuti.

Qualche sera fa, in via Suor Maria Cristina Brando si è scatenato il putiferio per il deposito abusivo di rifiuti da parte, pare, di persone che a chiusura del centro commerciale “Il Centro”, in maniera del tutto inappropriata, hanno scaricato sacchetti neri dal dubbio contenuto.

Dai balconi del condominio, sito proprio di fronte il terzo circolo didattico G. Carducci, alcune signore – visti i “malfattori” -, hanno iniziato ad urlare e a contestare il fatto che costoro non potessero deporre in quella strada i rifiuti provenienti dal supermarket.

Già, perché il centro in questione, in realtà, è collocato in Via Taverna Rossa/157, quindi non a Casoria, bensì nella

confinante Casavatore; per cui alla gente proprio non va di accollarsi anche il pattume non differenziato dei “vicini di casa”.

«Spesso – ci ha spiegato questa mattina una delle donne che ha assistito alla scena dal suo terrazzino -, i ragazzi che lavorano al “Centro” a fine giornata e prima di andare via, vengono in via S.M.C. Brando – che ha già un’alta concentrazione di rifiuti accantonati su strada – dato l’elevato numero di palazzi che circondano l’area -, a scaricare ciò che hanno accumulato durante il giorno. Sarebbe il caso – ha continuato la donna -, che prendessero atto che questa non è la loro zona di pertinenza! Noi, a modo nostro, lunedì sera abbiamo fatto il possibile per farglielo notare, ma due urla dal balcone non bastano. Stiamo rispettando con attenzione le ultime disposizioni sulla raccolta differenziata e vogliamo un controllo più severo contro l’inciviltà ed il menefreghismo altrui».

Ma come risolvere la delicata situazione delle zone di confine? Da via Caserta Al Bravo (zona al confine con San Pietro a Patierno) a via Taverna Rossa (che, come accennato, appartiene invece al territorio di Casavatore), le strade – in special modo le rampe orientate al raggiungimento di tangenziale eCircumvallazione Esterna -, sono piene di rifiuti difficili anche da scansare con l’auto: materassi, copertoni, lamiere; popolate, come se non bastasse, da un gruppettodi rome topi ormai grandi come bisonti.

Il Comune di Casoria, da sempre, se ne lava le mani perché “trattasi di zona di competenza di Casavatore” o,dall’altro latodella strada, “di San Pietro”.Ma, se anche questi incrociano le braccia, come si può evitare il disagio e lo schianto d’auto contro il pattume di ogni genere anche per i cittadini di Casoria?

Un’altra rogna che, probabilmente troppo presi a fare a scaricabarile, nessuno si sentirà di risolvere!

Invitiamo comunque tutte le persone di buon senso a prendere sempre nota dei numeri di targa dei veicoli di questi terroristi ambientali, orario e ogni ulteriore elemento utile per identificare i trasgressori e fornire, tempestivamente, tuttii dati al Comando di Polizia Municipale di Casoria, uno dei tanti strumenti a nostra disposizione per riuscire a vincere tutti insieme l’inciviltà.

Daniela Iavolato (iavolato.casoria2@libero.it)

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