TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE

Da quando è stata istituita l’apertura ufficiale della crisi della politica di questa maggioranza, l’ultimo mese dell’anno è diventato il luogo di massima concentrazione politica di Casoria, e nello  stesso tempo un alibi generale. “Vedrete a gennaio. Poi ci sarà un periodo molto caldo”.

L’esperienza ci dice che, poi, dicembre è un mese come tutti gli altri. I problemi di anno in anno sul tappeto sono, infatti, talmente tanti, impegnativi e complessi, che oltre – modo grave rimandarli causa il gravissimo problema della crisi politica tra i partiti della maggioranza. La soluzione – o non soluzione – dipende da come i soggetti politici riescono a sciogliere il consueto intreccio tra pragmatismo e ideologismo, concretezza e demagogia, convenienza immediata e mai realizzate palingenesi rivoluzionarie in cui si consuma sempre la storia politica casoriana. Prendiamo questo dicembre. La situazione, si dice, “è in movimento” su tutti i fronti. In primo luogo su quello della Giunta. “Carfora non ha più alibi”, è l’ultimo monito in ordine di tempo, e viene dal segretario del Partito Democratico, Amoroso, e si riferisce all’urgenza ormai indilazionabile di una scelta precisa e “forte” sulle questioni ambientali “c’è amianto nella Tubi Bonna”, titola il loro ultimo manifesto, ed a questo argomento, a cui vanno aggiunti anche quelli di altre aree dismesse, siti inquinati, inquinanti, i cui capannoni, con i loro segreti di morte, sono chiusi da anni, sono o dovrebbero essere collegati, tutti gli assessorati, il consiglio di amministrazione di Casoria Ambiente spa, del Consorzio Cimiteriale, il Bacino Napoli 2 e tutti i dirigenti di settore della macchina comunale, anche per dare una risposta chiara ai cittadini ed agli stessi sindacati.

La scelta della Giunta, comunque, non è facile; i problemi ambientali e quelli delle aree dismesse o di eventuali piani di lottizzazione vanno portati in Consiglio Comunale, per essere capiti, approvati e recepiti.

Lo schieramento che governa Casoria ha già al suo interno il seme della diversità. Il giudizio sull’operato della Giunta Comunale, alla quale finora ha fatto convinta opposizione e verso la quale il gruppo del Partito Democratico (Balsamo, Fuccio, Laezza e Marigliano), fedele alla propria vocazione di “antagonista” imputa comportamenti inaccettabili.

 

 

Stefano Ferrara con Nello Cerbone prima e, poi, Pasquale Pugliese e Andrea Capano, abituati, a loro dire, a concepire la politica in termini di realismo, hanno capito il rischio di una crisi di questa maggioranza ed il tentativo di far nascere una nuova coalizione (che nessuno ha ancora capito chi voglia escludere……) e la creazione di un’aggregazione politicamente disfatta. Il pensiero di costoro investe il Pd, che non può assistere tranquillamente all’affondamento dell’idea di una coalizione di centro sinistra e passare, come se nulla fosse, ad altri tipi di alleanze.

Se questo avviene, è facile immaginare quali ripercussioni avrà nella sua “base”, che già oggi fa fatica a seguire i tatticismi di entrambi gli schieramenti di soggetti politici tutti eletti nelle fila del Partito Democratico.

In vista della campagna elettorale di febbraio per eleggere la nuova Camera dei Deputati, il nuovo Senato della Repubblica ed il nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri, occorre che tutti i partiti politici di qualsiasi colore  e natura si avviino ad un ragionamento politico. A breve, ognuno di loro con il proprio candidato o il proprio partito, sarà sottoposto alla volontà popolare e non può chi è di ispirazione cattolica – popolare o laico – socialista o della destra nazionale votare in un modo in Italia ed esprimersi in altro modo a Casoria. Questione di etica e deontologia,

Molti dei candidati delle primarie del Pd sono persone di sinistra che si rivedono nelle idee e nei principi di Enrico Berlinguer.

La situazione è in movimento anche nel centro destra. Dicembre ha portato la parola fine alla controversia tra Monti da una parte e Berlusconi ed Alfano dall’altra: nasce il centro destra nazionale; il movimento di Giorgia Meloni; l’Udc è da sola? Oppure sogna di aggiungersi alle liste che potrebbero appoggiare Monti, qualora questi decidesse di scendere in campo, cercando come unico obiettivo quello di approfondire, in tal modo sia le divisioni a sinistra, sia la confusione nel centrodestra. Frizioni a destra ce ne sono eccome: Berlusconi vuol rifondare Forza Italia? Che fine faranno Futuro e Libertà e Italia Futura? Il Nuovo Psi e l’Udc completano una coalizione che, a destra, sperano vincente.

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