In data odierna, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della
Repubblica di Napoli Nord, ufficiali di polizia giudiziaria della Sezione di PG
presso questa Procura e appartenenti all’ Unità Investigativa di contrasto ai
Reati Ambientali, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura coercitiva dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di quattro tecnici – di cui due con mansioni dirigenziali, dipendenti del Comune di Casoria ed attualmente in servizio presso la medesima amministrazione comunale – e dell’ex Presidente della società partecipata
“Casoria Ambiente S.p.a.”, per il reato di falso ideologico in atto pubblico.
Le indagini hanno permesso di raccogliere un grave quadro indiziario nei
confronti dei funzionari pubblici, i quali, nelle loro rispettive qualità, nel
giugno 2013, avevano rilasciato, secondo l’ipotesi accusatoria avvalorata dal
GIP, un compiacente certificato di Conformità Urbanistica riguardante l’area
sita in Casoria (via Circumvallazione Esterna) da adibirsi allo stoccaggio di
rifiuti raccolti in modo differenziato. Sulla base di tale certificato, veniva
poi avanzata formale richiesta di approvazione del progetto, che veniva
accolta, nel luglio dello stesso anno, mediante un falso provvedimento di
approvazione nel quale si attestava la compatibilità urbanistica del suolo
individuato dalla società richiedente; ciò in palese contrasto sia della
disciplina urbanistica di zona vigente nel Comune di Casoria all’epoca dei
fatti sia della normativa statale attinente alla corretta regolamentazione
delle isole ecologiche comunali.
L’area in questione – nella quale fino alla fine del 2014 venivano raccolti i
rifiuti in maniera disomogenea, tanto da realizzare una vera e propria
discarica – con il provvedimento eseguito in data odierna, è stata sottoposta a
sequestro preventivo per il reato di occupazione abusiva in quanto, in parte,
di proprietà pubblica e, nelle rimanenti parti, di proprietà delle Ferrovie
dello Stato e della Società Autostrade.
Tali condotte – integranti le ipotesi di falso ideologico ed abuso d’ufficio
– consentivano, secondo la ricostruzione accusatoria, alla società “Casoria
Ambiente S.p.a.”, di adibire, in maniera illegittima, l’area in questione a
centro di raccolta di rifiuti urbani.
Aversa, 23.02.2017
Il Procuratore della Repubblica
Francesco Greco