I tre moschettieri in scena a Lauro

Si ritorna un po’ bambini ad ascoltare alcune storie. Soprattutto se a raccontarcele è chi, con passione, riesce a coinvolgerci e a portarci, anche se per poco, lontani dalla quotidianità. E a portarci lontano con la mente e con l’anima sono stati, questa volta, i ragazzi che hanno messo in scena lo spettacolo “I tre moschettieri” con la produzione de “Il Demiurgo”. Nel weekend del 16-17-18 dicembre, nello scenario medievale del Castello Lancellotti, a Lauro (AV), si è tenuta la rappresentazione teatrale di un classico della letteratura. Nonostante il freddo pungente che, in questi giorni, ha attanagliato la Campania, gli attori hanno intrattenuto il pubblico con una performance itinerante che ha fatto sì che gli spettatori assistessero alla storia, e in qualche modo ne facessero parte, nelle varie sale del castello e nei suoi suggestivi cortili. Una doppia sfida, dunque: da un lato il portare in scena una storia non nuova che certamente avrebbe acceso nella mente degli spettatori continui riferimenti, dall’altra il doversi destreggiare in un continuo mutamento del setting. Difficoltà che, però, non hanno impedito una fenomenale rappresentazione dell’opera, riletta dal giovane regista Francescoantonio Nappi in una chiave teatrale più dinamica di quelle tradizionali. Gli interpreti, quasi tutti giovanissimi e che si sono distinti per la non facile versatilità nel doversi adattare a uno spettacolo di non facile realizzazione, sono: Alessandro Balletta, Antonio D’Avino, Chiara DI Bernardo, Angelo Sepe, Riccardo Sergio, Roberto Ingenito, Diego Cirillo, Luisa Imperatore, Ferdinando Nappi, Marina Andeloro, Daniele Acerra, Massimo Polito, Gaetano Migliaccio, Carlo Geltrude. Un’impresa ben riuscita. Uno spettacolo per cuori nostalgici e non. Sicuramente, un prezioso modo per riempire un weekend di dicembre con un tuffo nella bellezza del Castello Lancellotti, purtroppo a molti sconosciuto, e nel talento di chi riesce a portarti altrove con le parole e lo sguardo. Anche se per poco. Così, anche se la temperatura rasenta gli 0 gradi, non senti il freddo, ma ti ritrovi a parteggiare per D’Artagnan mentre sguaina il moschetto. Non è forse questo un sintomo di buon teatro?

 

Share This Post