
Il 23 novembre prossimo un umile “Fraticello” casoriano, Padre Ludovico, sarà finalmente canonizzato. Un evento sognato da generazioni di casoriani che amavano “o munaciell”. Un evento storico che ha fatto rimbalzare il nome della nostra città, una volta tanto in maniera positiva, a livello internazionale.
Il popolo casoriano è pronto a testimoniare la sua eterna fede in Padre Ludovico, come ha sempre fatto! Il Sindaco e la sua giunta, sembra, invece, non abbiano recepito l’importanza dell’evento. Ancora non sono noti, o almeno non sono stati comunicati ai cittadini, quali e quante iniziative abbia portato avanti la politica locale per ben rappresentare innanzi alla comunità internazionale la città di Casoria. Si rischia, insomma, la solita figuraccia. All’ultima riunione del Comitato permanente che si sta occupando di pianificare le iniziative per l’organizzazione dell’evento, a cui partecipa il comune di Casoria, il postulatore che viene da Roma ha annunciato che entro il 22 settembre occorre comunicare quante persone da Casoria, saranno presenti in Vaticano alla cerimonia. Il numero è necessario per prenotare i biglietti di ingresso a Piazza San Pietro. Il Postulatore si augura che da Casoria, almeno 1000 persone saranno presenti. Il Comune ha già fatto sapere che non metterà a disposizione nemmeno i mezzi di trasporto, necessari per convogliare su Roma cittadini e fedeli casoriani interessati ad assistere di persona ad un evento storico per la nostra città. Nessun politico, meno che mai il sindaco, sanno dire a pochi giorni dall’evento una parola certa su come intendono gestire e vivere, a nome della città che rappresentano, questo evento, che grazie a Padre Ludovico, irradia di una luce positiva la nostra città. Spiace osservare anche che nemmeno i casoriani “veraci”, che appartengono a famiglie storiche della città, ad esempio l’Avv. Pasquale Tignola, tacciano su questo evento, e non si impegnino per ben rappresentare la città alla cerimonia di canonizzazione. Lo stesso Ass. Lanzano Antonio, che si professa cattolico a 24 carati, non ha saputo o potuto assumere impegni concreti. Lo stesso Tommaso Casillo, la cui famiglia è notoriamente devota del santo dei poveri e degli indigenti, non assume iniziative, rompendo gli indugi in questa assoluta inerzia ed apatia che sembra coinvolgere l’intero ceto politico locale in merito ad un evento, lo ripeto, di portata storica per la nostra città. Rivolgo un appello a tutte le forze politiche: svegliatevi dall’apatia e dall’indifferenza, altrimenti l’intero mondo sancirà ciò che molti cittadini stanno affermando: la città di Casoria non merita di aver annoverato tra i suoi figli più illustri questa “singolare figura di frate minore” conosciuto in tutto il mondo, forse meglio e più che nella sua città di origine.
Mauro Stilo