Nei giorni scorsi alcuni esponenti dell’Amministrazione Comunale, così come il nostro direttore Troise, si aggiravano nei pressi di quello che, in via Boccaccio dovrebbe diventare un parco urbano; in effetti sarebbe ora che si operasse in tal senso , visto che il costo della struttura, consegnata al Settore Patrimonio Comunale , ammonta a ben un milione di euro…grave è il fatto che detto parco sia stato aperto e poi nuovamente chiuso per diventare una sorta di giungla, urbana certo, ma pur sempre una giungla… Per l’assessore Tignola pare certo che si proceda al più presto alla pulizia dell’area in questione con la conseguente riapertura; l’assessore Cresci promette informazioni più certe nell’immediato futuro, il dottor Antonio Capasso ha assicurato che si procederà in senso costruttivo come emerge dall’intervista del direttore Troise: ma tanti ancora restano i problemi irrisolti della città. Un esempio? Il marciapiede alla sinistra di via Aldo Moro è sempre imbrattato d escrementi di amici (in questo caso non tanto) a quattro zampe, e da esso esala il lezzo delle loro urine; in via Ugo Foscolo stessa situazione per entrambi i marciapiedi, insomma si cammina tra cattivi odori, cacche e pipì ( per usare un linguaggio consono ad un giornale) senza che nessuno ne prenda atto. Le istituzioni vengono sollecitate quasi giornalmente e promettono interventi tempestivi ma non è così, anzi ciò che dicono da chi di dovere attuato in termini di pulizia non corrisponde al vero; ribattono sulla necessità di un controllo sistematico poiché i cani, ovviamente, si liberano ogni giorno delle loro impurità fisiologiche ma tale controllo, nei fatti, non avviene, si parla di lavastrade ma questi macchinari si vedono raramente in giro, tuttavia ci sono scusanti e attenuanti per tutto, ma nulla è scusabile poiché si parla non solo di strade ma soprattutto di marciapiedi calpestati quotidianamente da studenti, come quello di via Aldo Moro e poi è in giocola questione igiene che va sottobraccio alla salute dei cittadini, insomma, nulla va come dovrebbe, Casoria langue in una crescente ondata di disgustosi lezzi che diventano nauseabondi con la calura: c’è qualcosa da fare o è tutto da rifare, come diceva il compianto Gino Bartali? A questo punto, molti opteranno per la seconda, triste, possibilità ma volendo conservare un pizzico di ottimismo e continuando a pensare positivo, tutto potrebbe migliorare perché domani, dopo tutto, è un altro giorno, diceva Rossella ‘O Hara in Via col Vento : ma la situazione di Casoria, ricordiamolo, non è un film!
Margherita De Rosa