Storie di palazzo: assassini della politica!

“Allora Andrea, ci vediamo oggi, c’è il direttivo”. Dopo i tanti flop che attanagliano la politica casoriana, il gran capo Casillo ha chiamato a raccolta i suoi, attraverso una riunione – fiume trasformata in conferenza stampa, vista la presenza dei direttori delle testate casoriane più il Mattino e il Roma, per fare il punto dello sfacelo.

 

C’erano pochi volti tesi: c’erano consiglieri con sorriso stampato in volto che ostentavano sicurezza, altri convinti di avere tutto sotto controllo, chi, invece, affranto, deluso e rassegnato.

Ah, dimenticavo, c’era in biblioteca un altro ex Sindaco, Franco De Luca, a cui veniva ricordato dal sottoscritto, dopo averlo fatto con un articolo al primo numero dopo la pausa estiva di questa testata, come venne crocifisso nel 1993.

A chi rivolgermi per una analisi politica dello status quo casoriano. Chiedevo in giro.

Alcuni amici mi hanno indicato Tommaso Girasole, il quale prese le distanze da Tommaso Casillo e messosi sotto l’ombrello protettore del più votato dei democrat,  sempre Casillo è ma Mario, risulta, qui a Casoria, come persona a conoscenza di fatti e di persone anche di quelli che hanno lavorato per conto di.

Ci vado.  Provocandolo sulla situazione aberrante in cui versa Casoria a causa dell’immobilismo dell’amministrazione finalmente andata a casa, l’ex socialista oggi democrat ci fa capire che nella politica si vive una situazione anomala. Non si riesce a stare insieme né per affinità né per convenienza. Nelle maggioranze variabili di Casoria è ancora in atto la fase della riflessione e degli ammiccamenti, senza sapere e capire che chi muove i fili il matrimonio lo ha già consumato ed ha anche ritirato le buste degli invitati (per buste intendiamo i consensi elettorali non certo il vile danaro anche se, poi, i contributi economici di imprenditori interessati, quelli, non mancano mai).

Quella di Girasole è una sintesi della situazione politica di Casoria ma non può sollevare una città dal baratro.

E’ un sistema completamente cristallizzato quello politico a Casoria, dove abbondano i pensieri corti e la precarietà delle scelte quotidiane del tutto slegate da una più ampia programmazione di interventi. E Casoria resta inerme col peso delle sue carenze e delle sue connivenze.

Assassini della politica è il titolo del pezzo. Nessuno si senta offeso ma nessuno si senta escluso.

L’uomo inizia a morire quando le sue voci non cantano, quando le sue strade si riempiono di vergogna, quando sceglie una vita di fuga”. “L’uomo muore quando si afferma l’oblio”. (Vincent Feliu).

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