Solo ombre su Casoria

Il coronavirus, la speculazione edilizia, le conseguenze politiche ed amministrative dei successi ed insuccessi elettorali, la crisi economica, Il Comune e le sue “controllate”….. La lotta alla pandemia eviterà, purtroppo, ai pubblici amministratori la remissione dei peccati. Nella seconda ondata a Casoria hanno contratto il virus 468 persone.

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RAFFAELE BENE che Sindaco è? Il peggiore della storia di Casoria come sostengono i molti suoi detrattori? Il migliore di tutti a detta dei suoi sostenitori? Un buon Sindaco, il desiderio dei cittadini? Una persona onesta su cui non ci sono ombre?

Che sia diviso come pochi altri non c’è dubbio. Provate a scrivere qualcosa su di lui su facebook, habitat naturale ormai di gran parte della popolazione politica e non, e vedete cosa vi può capitare: non solo una legittima discussione ma anche un rimbalzarsi di accuse che facilmente possono trascendere come è d’uopo, ahinoi, sulla piazza virtuale più amante dell’odio che di un civile per quanto aspro confronto. E lì accade anche che ci si possa contrapporre nel giudizio etico sull’uomo e sull’amministratore, ma, conoscendolo, si può serenamente convenire sulla sua probità. A un patto, però: che la suddetta probità non sia un discrimine rispetto ai suoi predecessori perché costoro sono stati non meno onesti di lui, e basta solo ricordarne qualcuno da Franco De Luca a Pasquale Fuccio, da Vincenzo Carfora a Stefano Ferrara, da Giuseppe Russo a Salvatore Graziuso, anche Peppe Albano, Giovanni Spina, Pasquale Fiorentino, Ludovico Polizio.

Anche con le classifiche sarebbe opportuno andarci piano. Peggiore della storia di Casoria? Esagerato. Si pensi solo alla cementificazione selvaggia di vaste aree della Città che ha reso complicato se non impossibile il loro recupero a condizioni di sopportabile vivibilità, ti rendi conto che al confronto anche la sostanziale inerzia dell’attuale sindaco diventa una qualità. Piano, dunque, con le grossolane semplificazioni: la polemica politica è una cosa, la storia un’altra. Ovviamente anche quando si sostiene, sbagliando clamorosamente, il contrario e cioè che sia il migliore. Le classifiche lasciamole ai campi di calcio, l’amministrazione della quarta città della Campania e tra le più importanti delle città medie campane, è una faccenda troppo seria per poterla trasformare in un tema da bar. Del resto, si è visto che il parallelismo non funziona.

Dunque, ora che le elezioni per il consiglio regionale sono passate e tanto già se ne parla, che bilancio si può tentare dell’operato di una amministrazione che solo un mese fa è stata costretta a scendere in campo per sostenere i candidati alle regionali, punti di riferimento sia della Giunta Municipale che della maggioranza consiliare ma anche della opposizione consiliare (Marrazzo, Casillo, Severino Nappi, Ermanno Russo, Antonella Ciaramella, Marianna Riccardi, Antonio Marciano, Angela Russo) ?

I numeri sono variegati, in gran parte impietosi. Quelli del turismo, esempio: nessuna capacità da parte di questa amministrazione di attirare pellegrini o amanti dell’arte religiosa verso i suoi Santi e le opere d’arte custodite in Chiese seicentesche. La ricchezza naturale, storica, artistica, monumentale, antropologica non riesce a giocare la sua parte. Casoria poteva essere, ma non lo è stato, un brand. Ha dato frutti e tanti altri ne può dare ma se non accompagnato da politiche avvedute può anche svanire e lasciare sul campo un deserto come purtroppo è successo o sta succedendo.

Sono molti altri i numeri che non allietano chi vive nella città, e che neanche un astuto sindaco non può cancellare dalla sua pagella. Il dissesto economico, finanziario ed amministrativo del Comune, al di là di eventuali salvagenti politici dell’ultimo momento, è allarmante. La violazione delle regole primarie della mobilità urbana, a partire dalla sosta ordinariamente selvaggia, comprendiamo come in questa disfatta ci siano fattori oggettivi e soprattutto responsabilità soggettive in termine di programmazione e di governo. Quanto ai rifiuti, tema di corsi e ricorsi storici quasi scontato, mette anche noia il solo parlarne. Campi rom,  stato delle strade vergognoso, l’elenco delle doglianze potrebbe continuare.

Nonostante ciò e altro ancora, Casoria faticosamente sopravvive perché è maestra come poche altre città nell’arte dell’arrangiarsi.

Il tessuto industriale è andato evaporandosi. Casoria ha un record, forse nazionale, sulla quantità di aree dismesse presenti nei suoi appena 12 kmq.

REMEMBER – RICORDO

AL SINDACO, AGLI ASSESSORI, AL CONSIGLIO COMUNALE, AI LETTORI, A QUELLI CHE NON LEGGONO, i titoli di alcune copertine di questo settimanale prima della pausa estiva evidenziando i tanti problemi o disastri che affliggono la nostra Città.

LA VORAGINE; I problemi di Casoria e le soluzioni del Sindaco Bene; criticità, impegno ed ottimismo (la prima intervista al neo Sindaco di Casoria); CAMPO ROM IN ZONA CANTARIELLO A CASORIA: SGOMBERO E SMANTELLAMENTO ANCORA IN FASE DI DECISIONE; come potrete notare molte delle criticità da noi denunciate non trovano ancora la loro giusta definizione e/o soluzione; TRE FAMIGLIE ANCORA LONTANE DALLE LORO CASE; SULLE ORME DEL “SAN FRANCESCO DEL XIX SECOLO” (lo strano sfratto subito da San Ludovico da Casoria dal Monastero di Santa Chiara); LA MONNEZZA SULL’ASSE MEDIANO; DISSESTO AMMINISTRATIVO; LA CITTA’ DEVE PARTECIPARE; L’AZIENDA COMUNALE, UNA “MACCHINA SENZA MOTORE”; EDIFICIO PERICOLANTE IN VIA NICOLA ROCCO: LA STRADA E’ ANCORA CHIUSA (più di 20 mesi); ABBANDONO DEL PATRIMONIO COMUNALE; PIAZZA CIRILLO, PASSATO, PRESENTE E FUTURO; L’INDIFFERENZA E’ CONNIVENZA; DOMANDE SENZA RISPOSTE; Casoria, il centro storico sempre più colpito da inagibilità e strade chiuse. Cosa resterà?

TEMPI DISSENNATI, diceva un giovane consigliere comunale nell’ultimo consiglio comunale in presenza: quello sul lavoro, sulla disoccupazione, sui contratti non rinnovati e sui licenziamenti, sul reddito di cittadinanza ed altro. Un’analisi perfetta: “Casoria paga, sta pagando e, purtroppo, pagherà ancora per molti anni quei tempi dissennati”. Come dargli torto? Un discorso illuminante. Un fulmine di grande intuizione politica. Da anni questa testata ed il sottoscritto propongono alle forze sane, specie quelle giovani, un programma di revisionismo storico di questa Città dagli anni 70 in poi per poter conoscere la verità su MANI SULLA CITTA’, la sua mania verticale e newyorkese, i suoi palazzinari, le migliaia di vani che trasformarono il “polveroso paese agricolo di Assunta Spina” nella Sesto San Giovanni del Sud, sulla industrializzazione e sulle aree dismesse con i loro capannoni ed i segreti di morte che essi custodiscono, sui concorsi truffa, le assunzioni pilotate, sugli sperperi, sugli acquisti milionari della Snaidero o di via Po. Tantissimo materiale da studiare, riflettere, analizzare e capire il PERCHE’ questa Città sia ridotta così. SERVIREBBE? Mi dicono. CERTO. Nella preghiera più importante della Chiesa Cattolica, fulcro di questa Città, si recita LA REMISSIONE DEI PECCATI. Sarebbe ora!!!!!!! Invece, ho la preoccupazione, il sospetto che la lotta alla epidemia che ha colpito l’intero mondo occidentale e, quindi, anche Casoria (lunedì 26 ottobre aveva 380 positivi. Nella seconda ondata, considerando i guariti e l’unico deceduto hanno contratto il virus 468 persone) eviterà ai pubblici amministratori di questa Città ma anche a tanti altri soggetti politici, amministrativi, imprenditoriali la remissione dei peccati facendoli continuare a sedere su comodissime poltrone decidendo, chi più chi meno, le sorti dei loro amministrati.

Alla prossima…..

NANDO TROISE.

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