Se ne sono andati!

Sarebbe estremamente utile, necessario direi, conoscere le reazioni delle famiglie casoriane alle notizie dell’ultima ora: la monnezza dappertutto, i rom, la sfortunata morte di Luca Nollino, abbattuto da un pesantissimo cancello e di Antonio Atzeri  oltre ai litigi tra di loro dei componenti di questo imperfetto modello di governo casoriano (Carfora contro Casillo; Graziuso contro Pugliese; i silenziosi consiglieri comunali, 13 dimissionari).

 

Le notizie erano straordinarie, e sintomo di follia, sarei tentato di dire, il Sindaco viene sfiduciato dai consiglieri comunali della sua stessa maggioranza. Quale sarà la reazione sua e dei suoi fedelissimi? potrebbero fregarsene.

Il vice sindaco ed assessore ai lavori pubblici Sergio D’Anna, assente in tutti i dibattiti politici del post dimissioni, deve essersi pentito e ieri sera gli ho sentito dire che doveva essere più attento sin dai primi segnali di boicottaggio. Molti dei leader del centro sinistra ( i consiglieri dissidenti) affermarono già qualche mese fa che Vincenzo Carfora non era più il Sindaco sicuro e che da lì a qualche giorno avrebbero proposto lo scioglimento attraverso le dimissioni da un Notaio (me lo confidarono Capano e Massimo Iodice, già prima della lettera con le otto firme).

La confusione era massima e la situazione non era affetto eccellente; l’economia va male, le imprese soffrono (tranne quelle edili, quando vengono pagate ?!?!) e i lavoratori sono costretti al precariato (al Comune ci sono ancora gli Lsu) o alla disoccupazione. Che fare? Che dire?

Tommaso Casillo, nella conferenza stampa da lui organizzata in biblioteca, meravigliato, chiamato a raccolta i suoi, quelli, cioè che pendono dalle sue labbra, quelli che mai lo contraddicono e sbigottito, affermava “non ho tradito Carfora; io non sono un uomo da niente! Sono una persona seria”. Continuava dicendo: “Non è vero che ho accompagnato i consiglieri a firmare le dimissioni. La loro è stata una scelta autonoma”. Ha invitato tutti i Sindaci degli ultimi 25 anni; voleva sconfessare palla avvelenata, e anche tutti coloro che ritengono di avere argomenti per dire tutto il male possibile di Tommaso Casillo, quello che in tanti lo hanno definito Sindaco Ombra e da tanti anni (Fasano, Graziuso, De Luca, Giosuè De Rosa e Vincenzo Carfora). Certo è che mai qualcuno lo ha definito stupido.

Perché non lancia una sfida per le primarie? Sono in tanti a chiederle (l’ultimo, solo in ordine di tempo, è stato Andrea Capano, e poi ci sono Michele Bruno, Tommaso Girasole e altri).

“La giarra si è dammata” afferma Casillo in conferenza stampa e preoccupato che Carfora, che pure è nella stessa sua minestra – su consiglio di Marchetti e Del Prete lo mandasse al diavolo, dicendogli: “faccio il Sindaco e smettila di rompere”, ha anticipato i tempi, ha riunito i suoi fedelissimi, i vecchi amici e lo ha mandato a casa.

E allora? Allora penso che prolungare questa fase e questa situazione era disastrosa per il paese e per tutti. C’è un vecchio detto che recita: “quando i pastori sono impazziti e meglio seguire le pecore”. Bisognava mandare a casa questo Consiglio Comunale. Bene hanno fatto Massimo Iodice, Nando Mosca e Raffaele Bene a staccare la spina al capezzale di Carfora.

A questo punto l’opposizione del centro destra, anche lei piuttosto confusa, deve aprire meno timidamente una campagna per le elezioni di maggio 2016 con il coraggio di proporre un programma ed un bilancio che abbia i sapori e i valori della Destra Sociale. Non solo nel Consiglio Comunale ma anche nel paese; se AN (Fratelli d’Italia) c’è batta un colpo, con comportamenti netti e chiari.

La maggioranza che ha governato Casoria negli ultimi quattro anni non aveva più dignità di governo. La Corte dei Conti, il Mef, la Procura della Repubblica, sembra, che abbiano chiesto un supplemento di indagini. Il loro scioglimento è avvenuto per evitare l’infamia di una bocciatura del bilancio in pieno consiglio comunale. Aspettare sarebbe servito solo ad accrescere i danni di tutti. Sono riusciti, Carfora e Casillo, a far perdere credibilità al Comune, l’azienda più importante della Città, polmone finanziario del paese ed erogatore di importanti servizi. Ha perso credibilità anche l’Assessorato all’Ambiente e Casoria Ambiente, specie con il balletto dei consigli di amministrazione. Ha perso credibilità specialmente la loro Amministrazione. Prolungare l’attesa sarebbe servito solo a far procedere la marcescenza delle nostre istituzioni.

IL GIRO DEI BANCHI DELLA “POLITICA”.

Come ovvio, nello stagnante mondo della politica ha suscitato curiosità, sorpresa e polemiche l’annuncio che alcuni consiglieri comunali e altri uomini politici, per i propri impegni, fanno il giro dei partiti, delle posizioni e degli schieramenti.

Non hanno più la sede sacrale del partito ma una sera dall’Udc all’Api, un’altra invece allo NCD, una in Forza Italia, poi Idv e Pd, finché i cittadini lo permetteranno. Non è una stravaganza, ma una necessità: in alcuni partiti le soddisfazioni scarseggiano, altri si mostrano tiepidi e la politica ha le sue leggi, rigide ed inderogabili, anche per i consiglieri comunali. Ultimi cambiamenti in ordine di tempo sono l’uscita dall’Api di alcuni dei consiglieri comunali dimissionari. Tutti sono stati anticipati, però, da Andrea Capano, eletto nelle fila dell’Udc a danno di Carlo Tizziani, è tornato alla casa madre, all’Api (oggi Campania Libera), da Tommaso Casillo. Poco amante dei clamori e delle vetrine, Capano è uscito allo scoperto per riproporre la sua candidatura a Sindaco di Casoria ed il suo progetto: niente follie ma la ferma e decisa volontà per trasformare Casoria in una importante Città e senza spegnere passioni e fantasia. Avrebbe voluto organizzare un incontro, a Casoria, con Ciriaco De Mita prima e con Carmine Mocerino poi. Non vi è riuscito. Avrebbe voluto spiegare come si fa a passare da laico e socialista a cattolico e viceversa. Lo farà in campagna elettorale.

Da troppo tempo la politica è in mano agli illusionisti e ai mestatori. Per questo motivo Noi di Arpino autonoma chiariranno; forse in campagna elettorale, se i loro programmi sono stati rispettati e se alle parole sono seguiti i fatti. Ha ragione Mariano Marino rimasto con Carfora o Colurcio e Rapullino fedelissimi a Casillo? Non è poco.

Non si fa torto ai partiti della coalizione di centro destra ma si allarga la visuale, servendo utenti che, di solito, vengono esclusi da Casoria e dal rapporto amministrativo diretto. Interpretare in maniera nuova il rapporto con i propri elettori è indice di una nuova frontiera che la politica deve attraversare. Si deve restituire alla gente il contatto con i propri delegati, il proprio partito e non affidarlo ad una gelida mediazione.

Per ridurre le spese del Comune e quindi della Città e per servire di più la gente basta ridimensionare le spese e, se vogliamo, le follie. In un Paese che, come segnala l’indagine Istat, vede calare i bilanci familiari e i posti di lavoro, la politica comunale non può restare sovradimensionata. Certe spese o certi incarichi e relativi ingaggi meriterebbero la camicia di forza o i Carabinieri.

 

Palla Avvelenata

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