Sanremo 2025: Carlo Conti torna e conquista l’Ariston con il 65,3% di share

La prima serata del Festival di Sanremo segna il trionfale ritorno di Carlo Conti, che porta a casa un risultato impressionante: 12,6 milioni di spettatori e il 65,3% di share. Una partenza col botto per un’edizione che punta tutto sulla musica, con ben 29 brani in gara. Nonostante l’abbondanza, la qualità musicale è alta e molte canzoni si preannunciano destinate a restare nella memoria collettiva.

Tra i brani che spiccano al primo ascolto, ci sono già dei potenziali vincitori. Simone Cristicchi ha commosso l’Ariston con Quando sarai piccola, un delicato racconto sull’inversione dei ruoli tra genitore e figlio. La sua performance ha conquistato la sala stampa, che lo colloca tra i primi cinque. Accanto a lui, brilla Giorgia, che questa volta sembra aver trovato un brano perfetto per esaltare le sue straordinarie doti. Anche Achille Lauro, con la sua poetica Incoscienti Giovani, si conferma tra i più apprezzati dalla critica.

Completano la top 5 della sala stampa Lucio Corsi e Brunori Sas, entrambi con pezzi di grande qualità, anche se meno accreditati per la vittoria finale.

Occhio a Fedez e Olly, che potrebbero ribaltare i pronostici grazie al televoto. Le loro canzoni, accattivanti e interessanti, potrebbero inserirsi nella lotta al podio. Un altro brano dal grande potenziale è Dimenticarsi alle 7 di Elodie, capace di mescolare eleganza e intensità, confermando ancora una volta il suo talento.

Tra le altre proposte da tenere d’occhio: Willy Peyote e Bresh, con brani di grande impatto. Joan Thiele stupisce con una performance originale e dal sapore cinematografico, mentre la giovanissima Sarah Toscano, appena 18enne, impressiona per grinta e personalità.

Rocco Hunt si aggiudica la “speciale gara” della quota dialetto con Mille vote ancora, ma non è il solo a distinguersi: Tony Effe, con uno stile che ricorda vagamente Califano, propone una canzone interessante anche se l’esibizione live lascia spazio a miglioramenti. Da segnalare anche la travolgente Anema & Core di Serena Brancale.

Tuttavia non mancano i passi falsi. Irama, pur essendo un grande artista, sembra lontano dal suo massimo potenziale. I Coma Cose propongono un brano interessante nel significato, (molto) meno nelle sonorità.  Anche il mitico Massimo Ranieri, nonostante la solita prova vocale impeccabile, si presenta con un pezzo debole e datato.

Ma in ogni caso Sanremo è come un Gran Premio di Formula 1: tutto può cambiare con il passare delle serate. La magia del Festival è proprio questa: non tanto la possibilità, ma l’obbligo di cambiare idea ascolto dopo ascolto. Sarà così anche quest’anno?

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