“Passeggiate per le vie di Arpino”

Trascorse le vacanze estive ho pensato, in occasione del mio primo articolo dell’anno, di passeggiare per le vie di Arpino e raccogliere dai cittadini stessi alcune considerazioni relative alla frazione in cui vivono. Un’esperienza formativa ed interessante che mi ha aiutato a capire quanto gli Arpinesi si sentano attualmente insofferenti e trascurati dalle amministrazioni locali.

Camminando per le strade arpinesi è evidente quanto il problema dei rifiuti sia ancora attuale. Alcuni abitanti della zona mi hanno fatto osservare che se da un lato la raccolta dei rifiuti è diventata più efficiente, tuttora in certe zone, la spazzatura sulle strada permane per giorni. La “buona” abitudine di bruciarla poi, provoca emanazioni di gas tossici, molto dannosi per la salute dell’uomo.

Gli abitanti di via Antonio de Curtis, in particolare, mi hanno manifestato tutto il proprio disappunto, per

la perenne impossibilità di raggiungere lo stabile in cui risiedono. La stradina, in cui è situato il cosiddetto “Palazzo del Girasole”, non solo è stata ridotta per la presenza di transenne e impalcature che sostengono un palazzo pericolante antistante allo stabile, ma è diventata un’area di parcheggio – oserei dire “selvaggio” – in cui tutti infilano le proprie auto, disinteressandosi dei poveri condomini che quasi non riescono a raggiungere le loro abitazioni. Questa questione mi fa pensare come ad Arpino, vigili ed ausiliari del traffico siano un miraggio!

 

Ancora, mi è stato raccontato dai numerosi ragazzi incontrati nell’area, che gli scippi di auto e soprattutto motorini avvengono continuamente. Una microcriminalità spesso sottovalutata nella frazione, ma che miete sempre più vittime.

Alla fine di questo breve ma intenso tour, è evidente che lo scenario che mi si è prospettato non è rassicurante. I cittadini di Arpino mi sono sembrati stanchi, ma non rassegnati. Si aspettano molto dalla nuova Giunta e non intendono rispondere passivamente all’indifferenza di chi avrebbe il dovere di tutelarli. Continuerò quindi a camminare in mezzo alla gente ed ascoltarla, sarò la voce di Arpino se questo dovesse servire in funzione di un cambiamento concreto.

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