“Il giorno senza domani”, di Angelo Amato De Serpis

Il Villaggio Preistorico di Nola e la storia dell’uomo e della donna trovati a San Paolo Bel Sito, nei pressi di Nola, morti per l’eruzione del Vesuvio di 4000 anni fa approdano domenica prossima a Cetara, in Costiera Amalfitana. Infatti, in chiusura della VI edizione della “Festa del Libro in Mediterraneo”, dedicata quest’anno a Melissa Bassi, domenica 15 luglio 2012, alle ore 20.00, presso il Fronte Mare a Cetara, si terrà la presentazione del nuovo racconto di Angelo Amato de Serpis dal titolo “Il giorno senza domani” (Albus Edizioni). “Sono molto contento e onorato dell’invito ricevuto dagli organizzatori della “Festa del Libro in Mediterraneo” e dalla casa editrice Albus di presentare il mio libro in un posto meraviglioso come la costiera amalfitana e Cetara e in una cornice di grande spessore culturale come la “Festa del Libro in Mediterraneo” – ha sottolineato l’autore Angelo Amato de Serpis -, perché, così, anche a Cetara, ci sarà l’occasione di parlare di una storia molto verosimile, basata su reali dati archeologici, che racconta le ultime concitate ore di vita dell’uomo e della donna rinvenuti

a San Paolo Bel Sito, vicino Nola, e seppelliti dall’eruzione vulcanica del Vesuvio di 4000 anni fa. E’ una storia drammatica ma, nonostante molto lontana nel tempo, ancora parecchio attuale e che dovrebbe farci attentamente riflettere. Penso anche che questo è un valido modo “alternativo” di far avvicinare i giovani e meno giovani ai beni culturali e alla storia. Lo sfondo e l’ambientazione del racconto è, ovviamente, il Villaggio Preistorico di Nola”.

 

Il giorno senza domani

di Angelo Amato De Serpis

Un racconto giovane, dal sapore antico, che ci porta tra le rovine del Villaggio Preistorico di Nola e le fa “parlare”, quasi come ci fossero delle anime sotto le ceneri.

Con una narrazione avvincente, dal ritmo concitato che ripercorre scene verosimilmente vissute, l’autore ci porta indietro nei secoli. Attraverso la descrizione di un sogno ci fa rivivere i momenti tormentati di una disperata fuga al riparo dalla furia della natura. Il protagonista, Achem, tenta tenacemente di mettere in salvo sua moglie e suo figlio dalle avidi lingue di lava che stanno ricoprendo e bruciando la terra. Una famiglia che, come tante altre, conduceva una vita umile ma felice, fino al momento dell’eruzione del Vesuvio, in un giorno che, purtroppo, sarà per loro senza domani…

Un libro che fa tenere il fiato sospeso dall’inizio alla fine della lettura, e dopo averlo chiuso lascia la sensazione di avere accanto i protagonisti, come amici di oggi e testimonianze del passato.

 

Racconto avvincente e di intesa drammaticità, che, pur nella sua asciuttezza, mette in chiaro il dramma eterno della vita umana, la lotta contro le forza distruttive della natura a volte “matrigna” e la persistente “fatica” della mente umana nel desiderio-bisogno di dare un senso razionale alle alterne e imprevedibili vicende della storia

(dalla prefazione di Aniello Montano)

 

 

Angelo Amato de Serpis (1970), nolano, è giornalista pubblicista dal 1994. È stato corrispondente dei quotidiani il “Giornale di Napoli” e de “Il Mattino” di Napoli. Attualmente è collaboratore di diverse testate giornalistiche e curatore di programmi culturali. È inoltre autore di diversi articoli di carattere culturale su varie riviste specialistiche e ne ha curato diverse pubblicazioni di carattere storico e ambientale. È stato presidente dell’associazione turistico-culturale MERIDIES, che punta alla valorizzazione del patrimonio culturale dell’area nolana, in particolare del Villaggio Preistorico e del Museo Diocesano di Nola. È ideatore ed organizzatore del Certame Internazionale Bruniano, dedicato al filosofo nolano Giordano Bruno, ed è stato coordinatore ed ideatore della manifestazione turistico-culturale Apriti Sesamo organizzata dalla Provincia di Napoli e di Avellino

Per info e incontri con l’autore: www.albusedizioni.it

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