Programmare politiche credibili per la ripresa del territorio

Spett.le Redazione Casoriadue

Il commissario europeo alle politiche regionali, Johannes Hahn,  ha suonato il secondo campanello d?allarme nel giro di pochi giorni,sullo scarso utilizzo dei fondi strutturali comunitari da parte delle regioni del Sud.Il rischio denunciato da Hahn è che i fondi vengano lasciati nel cassetto proprio nelle regioni dove servirebbero di più, col concretissimo epilogo che siano dirottati definitivamente altrove.

Un esplicito richiamo, Hahn, lo riserva direttamente alla Campania, dalla quale dice di attendere i chiarimenti necessari per sbloccare i fondi destinati a un progetto per il trattamento dei rifiuti. Come semplice cittadino interessato alle sorti della sua città e della sua Regione, non posso che rimanere indignato di fronte a tanto pressappochismo.

Da quando la l’Unione europea ha stanziato i cosiddetti fondi strutturali a favore delle aree comunitarie più depresse, che emerge il problema, particolarmente odioso, del loro mancato utilizzo. Il problema, sta soprattutto nella metodologia e nell’0organizzazione-cose che a noi mancano terribilmente -di intercettare e spendere i fondi strutturali, un bottino che per l’Obiettivo Convergenza ammonta a circa 43,6 miliardi di euro.Noi cittadini siamo consapevoli che i tagli al bilancio decisi dallo Stato possono compromettere la capacità delle regioni di cofinanziare i progetti,ma sappiamo anche che certi investimenti sono necessari e che le risorse europee sono quelle più economiche a disposizione.

Ci sono delle pesanti responsabilità in termini di capacità, ma sarebbe meglio dire incapacità, di programmare delle politiche credibili per la ripresa del territorio.>Ribadisco l’importanza di istituire una struttura intersettoriale all’interno del Comune per riuscire ad intercettare le risorse da destinare alla comunità, un gruppo di lavoro che, opportunamente formato per acquisire nuove conoscenze e competenze sia capace di individuare le fonti di finanziamento più coerenti con i fabbisogni del nostro territorio e tradurre le idee progettuali in progetti finanziabili.Siamo stufi di  assistere a un malinteso senso di solidarietà in nome del quale si preferisce concludere:” tutti responsabili, nessun responsabile?.Se non c’è dolo, c?è sicuramente culpa gravis, che in diritto è comunque equiparata al primo.Un cordiale saluto

Mauro Curioso

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