PROFESSIONE DOCENTE

Si avvicina il tempo in cui la rivoluzione sarà necessaria e nessuno dovrà più fare passi da gigante per riuscire a raggiungere il proprio obiettivo. Nessuno si deve piegare ad uno stato di cose già scritto. Bisogna combattere come i Titani e con un gioco di squadre, anche con qualche vittima, ottenere la giusta ricompensa.  Un governo di tecnici che vara in continuazione leggi inique nel settore scolastico e che induce in continuazione ad uno stato di precarietà, è davvero  inammissibile.  L’ agitazione sindacale del 13 novembre indetta nel comparto scuola dai sindacati presso la provincia di Modena  non è bastata a chiarire la nostra posizione. Manifesteremo e lo faremo ancora con maggior vigore e con forza’. Questa è stata in sintesi    la risposta di molteplici docenti provenienti  principalmente dal Meridione, dal centro Italia e dal nord Italia e che da anni lottano per un inserimento stabile nel settore scolastico. E’ così di comune accordo GILDA, SNALS, CGIL e Uil, si uniranno ancora al fine di continuare uno sciopero generalizzato  che è fissato per il 24 novembre  ROMA e che vedra’ scendere proprio in primo luogo i docenti. In  quell’occasione sarà presentato  un documento unico dagli stessi stilato e nel quale si avanzano delle  specifiche richieste volte a riconoscere la funzione del docente e della sua professionalità. Si  richiede il giusto

compenso economico ed il blocco ai tagli stipendiali e agli organici che hanno toccato il fondo per via della spending review. Sono  avanzate richieste ben precise onde porre fine  ad una situazione  logorante sia dal punto di vista economico che psicologico. Il decreto legge sulla stabilità infatti prevede  tagli netti agli organici del comparto scuola ed il blocco della progressioni stipendiale, l’aumento delle ore di docenza da 18 a 24  ma, tutto questo senza pensare neanche a quale sia il ruolo di questa figura sia in un territorio dove di recente vi è stato un terremoto, sia in quelli in cui  la situazione economico sociale è difficile. Unanime è la lamententela, lo sdegno che si può leggere sui volti degli operatori della cultura, giacchè i più non sanno che  il docente mediamente svolge innumerevoli funzioni tra cui: preparare le lezioni, stilare le programmazioni annuali, preparare le verifiche, consentire il recupero delle carenze formative riscontrate tra gli alunni, coordinare le classi, predisporre piani specifici per lo studio individualizzato di alunni disabili, alunni con dsa, essere impegnato nelle numerose attività collegiali dell’anno scolastico, tra cui gli scrutini,  progettare eventuali corsi di recupero, sviluppare progetti, svolgere attività di orientamento  in ingresso ed in uscita, correggere le verifiche, correggere le prove invalsi, sostenere gli alunni con grave disagi affettivi, fisici e mentali, educare ad un miglioramento continuo, organizzare  programmi di scambio internazionali con i progetti intercultura, educare al rispetto verso l’ambiente esterno e verso il rispetto dei compagni, promuovere la libertà nello studio e nell’insegnamento, favorire lo sviluppo della personalità dei futuri alunni, premiandoli ed incoraggiando quelli più deboli, ed il  tutto in un anno solare. La remunerazione dei docenti italiani è inoltre ben più bassa se paragonata agli stipendi percepita dai colleghi stranieri che per un numero minore di compiti guadagnano nettamente in più. Sono richieste tra l’altro continuamente aggiornamento professionale, non pagato, ma obbligatorio ed il tutto a proprio carico.  La contestazione è dunque più che motivata, nasce e continua soprattutto se si tiene conto del fatto che  non tutti possono avere un impiego stabile, specie i precari storici. Si chiede dunque di dare  il giusto riconoscimento alla funzione del docente, sia da un punto di vista economico che sociale. Un appello generalizzato  volto a dover motivare i docenti,  soprattutto in memoria di tutti quei tanti colleghi, che sono stati impunemente sacrificati, sia mentre cercavano di svolgere il proprio lavoro con la giusta competenza e sia  mentre  cercavano di impartire ai loro alunni lezioni di vita.

 

Dalla nostra inviata a Modena, D.ssa Sara Auriemma.

(e-mail:saraauriemma@libero.it)

Share This Post