Patrimonio ERP, Edilizia Residenziale Popolare.

Caro Direttore,

T’invio questo parziale tratteggio a grandi linee sull’attività del settore patrimonio del comune di Casoria.

L’attenzione è rivolta soprattutto al patrimonio ERP (edilizia residenziale popolare) – quindi 219 e altre assegnazioni (via Aspromonte, PP Piemonte ecc). Se vuoi, parleremo un’altra volta del patrimonio non ERP.

Il primo compito assegnatomi dall’Amministrazione Carfora è stato quello di avviare un’opera di ricognizione di tutto quanto il patrimonio immobiliare, per verificarne la destinazione e per riorganizzare l’utilizzo degli spazi, nell’obiettivo di ridurre il costo delle locazioni, mediante un’opera di razionalizzazione e di riassegnazione delle aree. A seguito di tale attività la Giunta comunale ha deliberato  di  utilizzare a sede di uffici comunali un immobile finora  destinato a scuola dell’obbligo ed allo stato non più  necessario alla funzione di destinazione. Presso il predetto edificio, in via Pascoli, sarà possibile trasferire entro l’inizio del 2012, l’ufficio tributi. Resta la disponibilità di un intero piano, che potrebbe essere utilizzato per la sistemazione di altri uffici, per cui in un piano di riassetto generale della collocazione di alcuni uffici comunali sarà possibile restituire alla proprietà altri immobili che l’Ente tiene in locazione. La dismissione

dei predetti immobili consentirà di compiere economie di gestione a evidente vantaggio del bilancio dell’Ente.

 

Un passo avanti nei rapporti tra comune e assegnatari degli alloggi di edilizia popolare è stata la sottoscrizione da parte delle Organizzazioni Sindacali e del Servizio Patrimonio di un accordo al fine di garantire la tutela sindacale ai detentori degli alloggi di E R P.

SUNIA, SICET CISL, UNIAT UIL, CGIL servizio CASA, ASSOCASA insieme all’Ente Locale garantiscono la partecipazione dell’utenza a una corretta gestione del patrimonio per una sua migliore qualificazione e rispondenza agli interessi generali sia dell’utenza sia della collettività. Tale accordo, dopo il passaggio per la commissione consiliare competente dovrebbe, in tempi brevi essere ratificato dal Consiglio Comunale.

Con il nuovo anno, per delibera di GM l’ufficio patrimonio, non si occuperà più anche della gestione dei fitti passivi. Più precisamente al pagamento dei canoni mensili provvederanno direttamente gli uffici che hanno avuto la necessità di generare il contratto di locazione. L’ufficio patrimonio, allo stato dei fatti, operava meramente il pagamento mensile del canone di locazione, restando sostanzialmente estraneo sia alla fase della conoscenza delle necessità iniziali che avevano dato luogo alla costituzione del rapporto locatizio, che a quella successiva della verifica della permanenza delle iniziali necessità. Per tale ragione è sicuramente più rispondente a criteri di razionalità che sia l’ufficio inizialmente proponente la locazione a seguirne tutte le fasi operative ed evolutive del contratto.

Ho riscontrato, nell’assumere la responsabilità del Settore Patrimonio gravissime carenze organizzative dovute sia a una sorta di “distrazione” da parte delle passate amministrazioni sia alla mancanza di personale tecnico oltre che di un legale.

Le criticità riscontrate riguardano sia la difficoltà ad effettuare una corretta valutazione dei contratti in essere con i residenti (ancor oggi non si è riusciti a risolvere il problema del censimento degli occupanti gli alloggi) ma soprattutto la difficoltà (impossibilità) ad eseguire la verifica della effettiva e corretta esecuzione di tutti gli obblighi a carico della Soc. SIRAM SI, affidataria del servizio di manutenzione degli edifici di edilizia economica e popolare. Peraltro durante la revisione degli atti concernenti il periodo antecedente a quest’amministrazione non sono state trovate relazioni specifiche sui lavori effettuati a titolo di manutenzione ordinaria.  La predetta carenza diventa ancora più pressante quando si verifica la necessità di dover verificare, quantificare ed eseguire interventi di manutenzione extra contratto.

La mancanza di personale tecnico in grado di esercitare un’effettiva ed efficace azione di verifica e di controllo delle attività così come accaduto negli anni precedenti non è più rinviabile, in ragione della necessità di svolgere un reale controllo della spesa da sostenersi ma soprattutto per le responsabilità derivanti da eventuali omissioni o ritardi nell’esecuzione d’interventi di urgente manutenzione ai solai, alle condotte e agli ascensori foriere di pregiudizi a terzi.

Emblematica è la vicenda degli interventi da eseguirsi sulle vasche di decantazione del depuratore di parco dei Pini. Per dette vasche (come segnalato da SIRAM il 26/05/2010) era ed è necessario eseguire interventi straordinari di pulizia, trasporto e conferimento a discarica dei depositi e liquami Un primo intervento di bonifica, derattizzazione e di asportazione dei liquami che ormai fuoriuscivano dalle citate vasche, fu eseguito dalla SIRAM in data 05/07/2010, Tale intervento fu compiuto senza alcun onere per il Comune di Casoria ma fu solo un palliativo; ora è necessario che il comune intervenga, in autonomia e con incarico a ditta fiducia, nelle opere straordinarie di messa in sicurezza dell’impianto.

Da quanto verificato in questi primi mesi dell’ammini­strazione dell’Ente, vi sono moltissime proprietà che necessitano da tempo d’inter­venti di manutenzione anche straordinaria, per essere adeguate agli standard di sicu­rezza imposti dalla nostra disciplina legislativa. Solo adesso è finalmente, in corso la sottoscrizione di una polizza assicurativa per i rischi derivanti dagli immobili comunali.

Il Settore comincia (finalmente) a chiedere chiarimenti alla Siram (cui peraltro mai è stata mossa una sola contestazione da parte delle trascorse amministrazioni politiche e commissariali) come, ad esempio sugli oneri per consumi elettrici in aree condominiali; richiesti, agli inquilini degli immobili costituenti l’insediamento di via Castagna e di via Garibaldi oneri non è supportati da alcun documento giustificativo chiedendo di ovviare a tale anomalia e di restituire le somme richieste ed eventualmente incassate.

Nell’analizzare i conteggi pervenuti in questi primi mesi di amministrazione, si evidenzia che vi è uno sbilanciamento tra entrate e uscite per cui gli incassi ottenuti finiscono con il non coprire le spese di gestione del contratto di affidamento per la gestione del patrimonio immobiliare e che, allo stato, alcune attività non sono state fatte da parte della società affidataria.

La recessione prevista per il 2012 e la riduzione delle risorse statali verso le casse comunali ci impongono scelte, sacrifici e priorità d’intervento oltre ad un nuovo impegno sul recupero delle morosità che incidono per circa il 30% del totale da incassare dagli inquilini.

Occorre che l’Amministrazione e le forze politiche facciano una riflessione più ampia sulla gestione del patrimonio immobiliare, considerando lo stesso sotto più ampi profili, come quello della redditività (almeno al pareggio tra entrate e uscite) e dell’opportunità di una sua eventuale dismissione.

È, a questo proposito, in corso un’indagine tra gli inquilini per conoscere e quantificare l’interesse all’acquisto degli alloggi e diverse riunioni tecniche si sono tenute per studiare la dismissione che deve avere come principio informatore la tutela del diritto alla casa dei legittimi assegnatari.

 

Alla prossima

 

Mariano Marino

 

20 dicembre 2011

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