Paralimpiadi: Quando l’emozione non conosce diversità

Pensate come Olimpiadi parallele perchè destinate forse a non incontrarsi mai. Diverse le prestazioni, diversi i tempi, diverse anche le motivazioni. Uguale però il sacrificio degli atleti e le emozioni che sono capaci di generare.

Come quella di Assunta Legnante (ultima in ordine cronologico) l’atleta frattese ha vinto l’oro nella gara di getto del peso con la misura di 16,74 metri, registrando un nuovo primato mondiale.

“Canonncino” (così come viene soprannominata per la potenza delle sue braccia) involontariamente è l’anello di congiunzione tra le due Olimpiadi; la giovane campionessa ha infatti partecipato all’Olimpiade di Pechino quando era ancora vedente. Sfortunate vicende le hanno tolto la possibilità di utilizzare gli occhi ma non quella di poter emozionare.

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