OCCORRE UN CUORE GRANDE COSI’

Ci sono momenti nei quali fare il giornalista è un po’ riduttivo. Di solito succede quando accadono i grandi fatti della vita e tu stai a scrivere di delibere, determine, progetti, campagne elettorali, storie interessanti che diventano frivolezze quando, viene giù il finimondo e ci scappano le tragedie. Non è stata quella passata, una settimana allegra.

I telegiornali ci hanno portato in casa la sciagura dell’Ilva di Taranto, la tromba d’aria che ha ammazzato un giovane operaio di 29 anni ed il pensiero torna a Sarno, Quindici e Bracigliano e la loro montagna di cenere, le campagne allagate, le carcasse, gli sciacalli che non mancano mai ed anche ai fatti di Casoria: la “guerra dei poveri” tra i dipendenti Iperstore GS (ex Carrefour) e il Movimento di Lotta per il Lavoro di Casoria.

Torna in mente la sofferenza. Emblematico il titolo a copertina piena, di martedì 11 dicembre, di Il Manifesto: “Miseria e Povertà”. 1 su 4 gli italiani a rischio povertà.

Il pensiero torna indietro e va alle 19 di quel 23 novembre del 1980. Ho visto con i miei occhi le ferite lasciate dal terremoto in Irpinia. Il giorno dopo ero,

insieme ai miei ragazzi di allora, a Castelnuovo di Conza e a Laviano (e con me c’erano i Dottori Tommaso Romano e Raimondo Ferrara oltre a Bruno Tintori e l’intera squadra del Casoria). Portammo soccorso, viveri e medicinali, coperte e altro.

 

Penso al terremoto in Abruzzo, a L’Aquila ed ai giovani studenti di quell’Università; ricordo le immagini in bianconero del disastro del Vajont; il massacro delle Olimpiadi del 1972 a Monaco di Baviera; “l’Andrea Doria” affondato nel 1956 ed il salvataggio dei suoi 1134 passeggeri, i crolli di Casoria.

Vengono in mente le magagne del Belpaese e dei suoi reggitori, ignoranti su tutto quello che è cultura dell’ambiente, prevenzione e organizzazione.

Chi, nell’agro aversano, non sapeva dei rifiuti tossici sotterrati anche nelle campagne dove pascolano le bufale che pure producono l’oro bianco? Se ne accorgono oggi! Non sapevano del rapporto con le industrie del Nord? I terreni di Albanova e dintorni?!?

Fanno tremare queste notizie: come a Casoria fa tremare il sottosuolo, fatto di caverne e tufo. Viene da sorridere, invece, nel pensare alle storie che nascono all’interno del Consiglio Comunale, ai voti di Tabacci, ai manifesti, quelli a favore e quelli contro, al Pdl, agli attacchi di Polizio. Che malinconia, invece, che tristezza guardare e osservare gli “scarrupati” vicoli di via Santa Croce, dove tutti gli over 50 di Casoria hanno mosso i loro primi passi e dove si è consumato un arco di storia di questa Città. Il mondo della politica, spesso fatto da viziati, non reagisce.

La difesa del Sindaco e della sua Amministrazione è debole. Questa maggioranza composta oggi da Vincenzo Carfora, Sergio D’Anna, il giovane Tignola, Casillo deve convincersi che se viene attaccata deve rispondere, sempre,  colpo su colpo, sia se le accuse arrivano dai manifesti (l’ultimo è titolato: Amianto alla Tubi Bonna) che dai giornali locali. Nuova Dimensione, ad esempio, il pamplhet di Polizio contiene accuse gravi ma anche tanti suggerimenti tecnici – amministrativi e politici. Il confronto pubblico, la chiarezza, il dibattito sono il sale della democrazia. Lo ribadiscono con forza, nel libro di Ciriaco De Mita “La storia dell’Italia non è finita – Editore Guida” i padri costituenti e, poi, il fondatore del Partito Popolare Italiano, il prete filosofo siciliano, Don Luigi Sturzo ed anche i fondatori della Democrazia Cristiana, cioè De Gasperi, Aldo Moro e Amintore Fanfani.

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