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Maltempo in Campania
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Maltempo in Campania. Verdi e Green Italia: “bisogna cambiare metodo di intervento da parte dei comuni e della Regione altrimenti la pioggia potrà fare molte vittime anche a causa della cementificazione selvaggia e della non cura del territorio a partire dalla mancata pulizia delle caditoie e dal taglio delle radici degli alberi”. A Quarto sfiorata la tragedia con un palo della luce che si è abbattuto su una macchina ferendo mamma e figlia. A Ischia è volato via il tetto di una casa.
“Il maltempo a Napoli e in Campania – dichiarano Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Carmine Maturo di Green Italia – ha mostrato ancora una volta quanto la Regione sia impreparata dinnanzi anche a un temporale figuriamoci in caso di emergenza terremoto o eruzione. A questo bisogna aggiungere che il nostro territorio è ad altissimo rischio di dissesto idrogeologico.

Il bollettino di queste ore parla di sdradicamenti di alberi un poco ovunque dovuti anche al taglio o inquinamento delle radici effettuati negli anni. Da Giugliano fino a Poggiomarino arrivando fino a Capri tanti arbusti sono stati portati via dal maltempo. Discorso a parte va fatto per la frazione di Campagnano a Ischia dove in una palazzina delle case popolari la pioggia ha causato danni al tetto di un’abitazione col risultato che parte della casa è stata letteralmente scoperchiata dopo che il tetto è volato via. A Quarto un palo della luce si è abbattuto su una macchina ferendo mamma e figlia piccola che si trovavano all’interno dell’abitacolo. Per non parlare delle strade napoletane dove quasi tutte le buche riparate negli ultimi mesi hanno ceduto nella linea 2 metrò Garibaldi dopo i lavori di “impermealizzazione” realizzati a dicembre,al binario 1 e 4 pioveva sulla testa della gente. Stamattina il Ponte della Sanità Quartiere San Carlo all’Arena era un vero e proprio lago. A Poggioreale invece i rifiuti galleggiavano per strada in modo disgustoso”.
“A nostro avviso – continuano Borrelli e Maturo – ci vuole un vero piano di manutenzione programmata delle fogne. Napoli è una città fatta di colline, la toponomastica, da sempre ci suggerisce dove intervenire in modo prioritario: San Carlo all’Arena, l’Arenella, l’Arenaccia, si chiamano così perchè portavano “L’arena” dalle colline verso la valle… adesso è peggio, visto che non si spazzano le strade vengono trasportate cartacce e rifiuti e otturano i tombini e l’acqua scorre sempre di più a valle ed ecco gli allagamenti. I “fognatori” del Comune sono come i netturbini ormai non più in grado di scendere nelle fogne. E’ necessario pianificare una strategia a breve termine ed oltre ad evitare i disagi la città risparmia anche in termini economici: i palazzi che cadono, gli alberghi per i senza casa (vedi Riviera di Chiaia), cubetti di porfido che si sdradicano e così via. Ser non si cambia metodo di intervento da parte della Regione Campania e dei comuni la prossima pioggia potrebbe fare molte vittime anche a causa della cementificazione selvaggia e della non cura del territorio a partire dalla mancata pulizia delle caditoie e dal taglio delle radici degli alberi lungo le pubbliche vie”.
