L’INFORMAZIONE NON E’ AUDIENCE: NON INTOSSICHIAMOCI IL FUTURO!

Negli scorsi mesi abbiamo dato rilievo ad un reportage sull’immondizia nella città di Napoli andato in onda sul canale Current TV della piattaforma SKY. Un documentario di quattro puntate nelle quali venivano messe a fuoco diverse vicende riguardanti la difficile situazione in cui riversa ormai da tempo la nostra città. La chiusura del canale, però ha fatto si che andassero in onda solo le prime due. Un vero peccato dati i successi ottenuti negli ultimi anni sotto la guida di Tommaso Tessarolo proprio dal canale 130 .

L’emittente, infatti, si era conquistata la “Palma d’oro” di tv di contro-informazione trasmettendo programmi e film come ‘Citizen Berlusconidel giornalista Andrea Cairola (unica volta mandato in onda, anche se a sei anni dalla

sua produzione, proprio da Current), ospitando personaggi di spicco come Michele Santoro nella serata “Rai per una notte, Marco Travaglio con “Passaparola” o Roberto Saviano, ed infine raggiungendo un record di ascolti con la recente festa della Fiom.

 

Il motivo della chiusura del canale non è chiaro. Le due versioni date sono agli antipodi, troppo distanti per essere due mezze verità. Al Gore, fondatore di Current Tv, ospite ad “Annozero” da Santoro, senza mezzi termini ha detto che il canale è stato cancellato dalla piattaforma Sky unilateralmente, e che questo non dipendeva da questioni economiche come i vertici volavano far credere ma politiche. Il Nobel per la pace ha poi sensibilizzato al problema gli italiani invitandoli a inviare mail di protesta all’emittente di Murdoch.

La risposta non si è fatta attendere, anche questa volta senza mezzi termini. L’amministratore delegato di Sky, Tom Mockridge, inondato dalle mail, ha ben pensato di rispondere a queste così:

“Caro amico, cara amica, grazie per la sua email. A Sky Italia abbiamo stima per Current TV e per Al Gore. Per questo motivo lo scorso 13 maggio abbiamo fatto al suo socio Joel Hyatt un’offerta per continuare ad avere questo canale per altri tre anni su Sky. Non corrisponde dunque affatto al vero che Sky abbia deciso unilateralmente di cancellare il canale”.

“Purtroppo, Joel ha deciso di non accettare la nostra offerta e ha chiesto invece di avere il doppio di quanto Current percepisce attualmente, una cifra che arriva ad essere vicina a 10 milioni di dollari. Una richiesta decisamente troppo alta, specie in relazione alle recenti performance del canale…Al Gore ha diffuso dati assolutamente inesatti sull’audience del canale, sostenendo che un abbonato di Sky su due guarda Current una volta la settimana. La realtà, purtroppo, è assai diversa: i dati Auditel dicono che solo un abbonato di Sky su 25 ha guardato Current almeno per 10 minuti in una settimana nel corso del 2011. Si tratta di dati in calo del 20% sulla media giornaliera e addirittura del 40% in prima serata, se comparati al 2010. Se il canale avesse raggiunto l’obiettivo di 4.500 telespettatori medi giornalieri, come concordato nel contratto, la partnership sarebbe stata rinnovata automaticamente per ulteriori due anni”.

Detto questo, prendendo spunto da quel reportage non terminato, cercheremo di dare occhi a chi non vede, a chi troppe volte fa finta di non vedere, a chi crede che non può far nulla, a chi con la sua omertà e ignoranza si è reso complice e assassino del futuro proprio e dei suoi figli.

Basta! È ora di svegliarci.

Napoli, discarica a cielo aperto”. “Napoli affoga nell’immondizia”. “Napoli situazione immondizia intollerabile”.

Questi i titoli dei giornali degli ultimi tempi. Titoli che infangano il nome della nostra città, che rendono la situazione ancora più insostenibile. Come una spada di Damocle l’emergenza rifiuti incombe su di noi, e un po’ alla volta ci sta tagliando le gambe.

Diceva Pino Daniele in una sua celebre canzone “ Napul’è na carta sporca, e nisciuno se ne importa” …ma di chi sono le colpe ?

Napoli soffoca nella sua immondizia ma possibile che non si trovi un colpevole?

Si parla tanto di emergenza rifiuti, ma dopo tutti questi anni come può essere ritenuta un’ emergenza una situazione purtroppo stabile?

Perché è cosi difficile lo smaltimento dei rifiuti in Campania? Quello stesso smaltimento che troppe volte è vittima di cattiva giustizia e mal amministrazione, risultato di accordi tra clan camorristici e appalti dello Stato. Non è possibile che questa situazione sia così solo a Napoli!

Non si tratta di amministrazione di Destra o di Sinistra. Nel corso degli anni si sono susseguite l’un l’altra ma la situazione è sempre la stessa se non peggiore.

Il problema è che non c’è volontà da parte degli apparati statali di trovare una risoluzione a questo problema. L’emergenza è comoda per mascherare insufficienze in altri campi e allo stesso tempo comporta un enorme movimento di denaro, perché cittadini cari diciamoci la verità, lo smaltimento dei rifiuti è diventato un grosso business.

In Campania paghiamo la TARSU , la tassa sull’immondizia più cara d’Italia.

Basti pensare che una famiglia composta da tre persone paga 450 €, il doppio se paragonata ai 233 € versati in media in tutta Italia. A questo dettaglio aggiungiamo che nel 2009 c’è stato un rincaro del 60% per far fronte all’emergenza … ma lo scenario vi appare diverso?

Quale futuro attende quindi la nostra città ?

Negli ultimi anni sono aumentati i casi tumorali nelle zone al confine con le discariche, una su tutti  quella di Pianura, la più vecchia, la più disastrata.

Non si capisce o meglio, non si vuole capire la gravità del caso. Ogni settimana, ogni giorno, nel silenzio di tutti, migliaia di roghi  vengono appiccati per bruciare l’immondizia che occupa le stradedi Napoli, le strade della nostra città che Roberto Saviano, nel suo libro definisce “La terra dei fuochi”!

Dagli esami dei geologi risulta, che l’acqua delle zone interessate è contaminata e non solo, da altri esami risulta che nei cumuli presenti nelle discariche vi sono rifiuti ospedalieri, polveri di amianto, scorie industriali che vengono  etichettati sotto l’unico nome di Rifiuto speciale pericoloso.

Allora possiamo non bere l’acqua della terra in cui viviamo, possiamo pure non mangiare i prodotti della terra in cui cresciamo, ma l’unica cosa di cui non possiamo fare a meno è respirare la sua aria.

Ora tocca a voi valutare: l’informazione, fondamentale soprattutto su queste cose, deve esserci negata solo perché non si raggiunge l’audience desiderato???

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