Tre lettere per Enzo Carfora, Sindaco di Casoria

L’INVITO AL SINDACO DI CASORIA, PREFETTO DELLA CITTA’

di Franco D’Anna

Un’Amministrazione come quella di Enzo Carfora, composta da partiti che si rivedono nelle idee liberaldemocratiche (Fli, Noi di Arpino  e Api) e cattoliche popolari (Pd e Idv), deve porre la massima diligenza e lo scrupolo fino all’estremo per quanto concerne l’amministrazione del pubblico denaro. Il denaro del popolo è sacro. Occorre quindi che tutte le gestioni amministrative e finanziarie – dal Settore Ragioneria e Finanze a quello dei Servizi diretti alla Persona o dall’Urbanistica ai Vigili Urbani – siano oggetto della più vigilante attenzione e del più assiduo controllo.

Il Sindaco deve tenersi in contatto non solo con gli Assessori ma con i Dirigenti di Settore. Tutti coloro che amministrano pubblico denaro devono essere di specchiatissima probità. Soprattutto a Casoria il Sindaco, grazie all’investitura popolare, deve instaurare l’epoca dell’assoluta moralità amministrativa, spezzando risolutamente le sopravvivenze camorristiche ed elettoralistiche.

Simultaneamente all’azione di controllo, secondo le leggi istituzionali il Sindaco deve continuare nelle epurazioni che si rendono necessarie ed indicare gli elementi nocivi.

Il Sindaco deve imporre che siano allontanati e banditi da qualunque organizzazione tutti gli affaristi, i profittatori, gli esibizionisti, i venditori di fumo, i pusillanimi, gli infetti di lue policantista, i vanesi, i seminatori di pettegolezzi e di discordie, e tutti coloro che vivono senza una chiara e pubblica attività.

 

NON RESTAURARE NON RINNEGARE: L’autolesionismo dei voltagabbana

di Tullio Pighetti

Ben venga il Partito unico della coalizione che vince le elezioni.

Sarebbe illogico disconoscere l’ineluttabile esigenza di compattare una forza politica in guisa da annullare, definitivamente, l’inaccettabile continuo emergere di insignificanti assembramenti pseudopolitici. Per quanto più doloroso, altrettanto illogico pretendere di immettersi nel nuovo, grande collettivo politico, con insegne e bandiere. Ma c’è un “MA” grande come una casa: è demenziale ed autolesionistico entrare nella nuova grande Compagine nella condizione di Enrico a Canossa.

 

 

IL GOVERNO DI ENZO CARFORA? INCOMPARABILE!……..

………se non patisse nocive lacerazioni interne.

Di Giralimoni

Degli amici ci guardi Iddio, consiglia un vecchio adagio. Attento Enzo. Attenti Tutti. Avete alleati infidi, instabili, irriconoscenti. Ognuno “Cicero pro domo sua”. Vi conviene indossare le vesti di Publio Clodio e mandare in esilio chiunque attenti alla prerogativa prevista dall’art. 95 della Costituzione: “Il Sindaco dirige la politica generale del suo Governo e ne è responsabile”. Nell’agitato pelago delle ambizioni già si naviga “ad usum delphini”. Un delfino che ha sangue di pesce, proprio di persona priva assolutamente di sensibilità, passionalità e calore umano. Come un subacqueo, geneticamente, incline a navigare sott’acqua.

Ci spiace costatare con disappunto misto a sconcerto la contraddittorietà della nostra maggioranza nell’apprestarsi a governare, che non solo scatena polemiche inutili, ma si lascia irretire in diatribe controproducenti in lunghissime riunioni, maestri di dialettica eristica, unica arma di una minoranza di eletti e non letti, non ancora proclamati, noiosa e riottosa, incapace di svolgere, democraticamente, il suo ruolo, cavalcando strumentali proteste.

Un continuo gridare al lupo, al lupo, mentre questo Sindaco ha avuto il conforto di un larghissimo consenso elettorale, che viene confermato, da tempo e giorno dopo giorno.

Ci permettiamo, però, di ricordare alla nostra maggioranza “politicamente la cultura di opposizione è stata sempre anti istituzionale, e di più quella che dimostra tutta la sua forza con una tecnocrazia di opposizione diffusa in tutti i gangli istituzionali”.

Enzo Carfora merita grande fiducia e forte appoggio. Deve difendersi a “colpi di democrazia”, che consente alla maggioranza di governare, democraticamente, senza l’obbligo di aspettare che la minoranza si decida a collaborare.

Una maggioranza costretta a lottare contro accaniti oppositori esterni e finanche interni. Un vero complotto antidemocratico di uno sparuto gruppo di persone affezionato del “NO”!

Un “NO” eversivo e sovvertitore.

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