Le metamorfosi di una “geografia” ambulante

Spostamenti “prassi” al Meridione, “assurdità” al Settentrione”. Se i diritti sono solo sulla carta …

“Non posso cambiare la geografia!” : è il mantra della signora Stefania Giannini, ministro della Pubblica Istruzione dei nostri tempi in cui ti svegli una mattina e ti metti a fare politica, un poco come, un tempo, i maghi in televisione,un mazzo di carte e, oplà, come per magia diventi “professore” dell’arte divinatoria.

I ferri del mestiere, in comune, sono una buona chiacchiera tanto più efficace quanto vuota e falsa.

Quale è il significato occulto dell’enunciato, ripetuto all’infinito, di Madame Giannini?

La “geografia” dice che i posti di lavoro sono al Nord e i docenti al Sud, e, parola non di Francesco Amadori ma di Matteo Renzi, non si possono spostare gli alunni dal Nord al Sud.

Completa il pensiero Madame Giannini ”il trasferimento nelle regioni settentrionali è sempre stata una caratteristica del nostro paese”: i Fratelli La Bufala pizzaioli emigranti, i Meridionali docenti emigranti.

Fino ad oggi gli spostamenti erano su base personale e volontaria; con la legge 107, la “Buona Scuola”, un esodo biblico, sono obbligatorie, con la minaccia, in caso di rinuncia, di perdere anche il lavoro precario di anni e finire sulla strada: è questo “particolare a trasformare la “prassi” in deportazione.

Per lei ” ‘O Napulitano nun pò viaggià, po’ sulo emigrà”, Massimo Troisi docet.

Non è che gli alunni al Nord sono troppi ma sono i docenti ad essere pochi, fanno altre scelte per motivi loro, come sono pochi gli infermieri, sopperiscono con gli extracomunitari, e tante altre figure lavorative.

Il numero dei docenti dipende anche dal tempo pieno, al Nord oltre l’80% e al Sud meno del 20% gli strombazzati Progetti Estivi, concordati con i Parroci da Matteo Renzi, non sono il tempo pieno e la crescita educativa del Territorio lo Stato non può e non deve subappaltarla a Parrocchie e Onlus.

Dovrebbe capire la Giannini che non puoi spostare le persone con un meccanismo che non ha una graduatoria ma un algoritmo più segreto del Terzo Mistero di Fatima e nascosto perfino di fronte a centinaia, forse saranno migliaia, ricorsi all’Autorità Giudiziaria per una violazione incredibile della legge sulla Trasparenza che riporta ai peggiori tempi dell’Oscurantismo.

Questo è il senso del suo mantra ”Non posso cambiare la geografia!”

Fatto è che questa Geografia è un poco curiosa, diciamo a senso unico”: vale solo per i Meridionali.

Capita così, non è una parabola, che uno dei deportati il 16 settembre compri un giornale locale “La Provincia pavese” e, in prima pagina si ritrovi un ben evidenziato trafiletto dal titolo “Volete lavoro? Andate a Torino” sottotitolo Asilo privatizzato, la coop trasferisce 4 addette alle pulizie Testo”La chiusura dei nidi comunali ci toglie il lavoro”: l’accusa arriva da quattro socie della cooperativa che faceva le pulizie ai nidi Gusberti e Trottola, il primo chiuso, il secondo passato ai privati. Ora la Cooperativa ha proposto loro di trasferirsi a Torino. Il Sindacato attacca: “Di fatto le obbligano a licenziarsi”.

Un ampio un ampio articolo spiega i fatti e riporta un’assemblea della CISL, a Napoli se ci sei batti un colpo, in cui un sindacalista spiega che l’Azienda appaltatrice delle pulizie nei due nidi comunali chiusi ha inviato quattro lettere alle dipendenti annunciando i trasferimenti a quattro trasferimenti, a oltre 50 chilometri(!), un trasferimento di fatto impossibile.

Concorda un Consigliere Comunale del Partito Democratico: è assurdo che quattro dipendenti ricevano una lettera di trasferimento in provincia di Torino per sole quattro ore di lavoro al giorno.

Ferma restando la solidarietà alle lavoratrici di Vigevano, le lavoratrici della Scuola, sbattute a oltre mille chilometri abbandonando coniugi e figli e con costi superiori allo stipendio, vorrebbero capire questa strana “geografia” gianniniana double face: normale “prassi” al Sud e “assurda” al Nord.

Casuale ma emblematico il titolo di un altro articolo in prima pagina. Se i diritti sono solo sulla carta…

Antonio Valenti

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