Le inchieste di Casoria due: i commercianti e la crisi. Ripresa vicina o mero miraggio?

Da questa settimana il nostro giornale si occupa di svolgere un’inchiesta relativa agli effetti della crisi sul territorio casoriano, in particolare tra gli esercenti di Casoria (di quelli che resistono, attese le innumerevoli chiusure di esercizi sempre più in aumento, ultimamente).

Abbiamo intervistato il titolare di una delle attività “storiche”, il minimarket Ronchi, la cui attività si tramanda di generazione in generazione da quasi cinquant’anni, e che resiste grazie all’attività di fidelizzazione imposta, con garbo ed intelligenza, dal suo fondatore, il Sig. Pasquale Ronchi, di recente scomparso, ed oggi continuata dal figlio, il Sig. Gennaro Ronchi, con immutata passione ed abnegazione .

Il Sig. Gennaro si è gentilmente concesso ai nostri microfoni, rilasciandoci l’intervista che segue:

D. “ Qual è la sua impressione circa l’andamento della crisi, in che modo cerca di fronteggiarla, adottando quali misure? Siamo in un momento di ripresa? Se sì, in che termini?”

R.”La ripresa non c’è. La ripresa può esserci, ma solo se ognuno di noi mette in campo nuove idee.

 

Oggi il mercato si è diversificato, non è più come prima, che bastava aprire un’attività commerciale e questa seguiva il proprio segmento commerciale. Oggi ci sono i supermercati, gli ipermercati che si sono rubati una importante fascia di cliente, quella che prima era riservata ai piccoli esercizi di quartiere. Oggi, per poter conservare la propria clientela, occorre fidelizzarla, offrendo dei prodotti di qualità, un prezzo giusto ed un ottimo, efficiente servizio.  Oggi la clientela è diventata molto più esigente, e se si vuole conservarla, occorre offrire loro quanto richiesto.

D. “ Sig. Ronchi, cosa ne pensa della sempre più frequente apertura dei negozi, anche in periodi festivi ? E’ favorevole o contrario?”

R. “ Guardi, purtroppo più che una prassi, questa è diventata un’esigenza: restare aperti il più possibile per cercare di rientrare dei costi che sosteniamo; però tutto questo ha dei pro e dei contro: in positivo, c’è il fatto che il cliente sa che il negozio è sempre aperto, quindi è per lui una comodità; ma al tempo stesso, questa certezza è un’arma a doppio taglio, perché il cliente, non si approvvigiona più in tempo per le festività, sapendo che, tanto, il negozio resta sempre aperto, pure di domenica. Solo che per noi, oggi, Domenica non è più Domenica. E poi, questa nuova consuetudine, fino a qualche mese fa ad esclusivo appannaggio dei piccoli  esercizi, oggi è diventata propria anche delle grosse strutture, che ora stanno cominciando ad aprire anche di domenica.

D. “Alla luce dell’analisi che ha fatto, quali sono le sue aspettative di un prossimo futuro?

R. “Il momento è critico. Però c’è ancora la voglia di mettersi in gioco, di vedere il futuro che cosa ci può offrire; la generazione precedente alla mia ha vissuto un periodo favorevole; speriamo che il futuro ci riservi altrettanto.”

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